Il consiglio di Stato in belgio riapre cinema e teatri. Chiusure discriminanti rispetto a bar e ristoranti . Esultano i lavoratori della cultura
Con l'esasperazione da Covid arrivano anche le prime battaglie legali. In Belgio la gente si è rimessa in coda davanti a cinema e teatri : le autorità sono state costrette ad annullare i divieti permettendo la riapertura dei luoghi di cultura. Per il Consiglio di Stato le misureintrodotte non erano proporzionate.
Esulta Peggy Fol, direttrice del cinema Vendome:
"Siamo entusiasti di aver resistito e di aver vinto la lotta che abbiamo intrapreso. L'abbiamo fatto perché eravamo disgustati che colpissero la cultura in quel modo, e non ci sembrava di mettere a rischio i nostri spettatori, quindi siamo davvero felici di essere autorizzati ad aprire legalmente".
Dopo una settimana di chiusura , per frenare la diffusione di Omicron, i luoghi di cultura possono ora ospitare un massimo di 200 persone, a seconda delle dimensioni della sala. Resta inteso che mascherine e greenpass non sono in discussione.
Anneleen Van Troos, portavoce del gruppo cinematografico Kinepolis:
"Abbiamo ritenuto che questa fosse una decisione ingiusta, quindi naturalmente siamo contenti che sia stata rettificata. D'altra parte, gli ultimi giorni sono stati, ovviamente, una vera e propria montagna russa. Non è che puoi semplicemente riaccendere le luci e aprire le porte, ci vuole una certa preparazione".
Domenica, i lavoratori del settore cultura si sono riuniti per protestare sottolineare il trattamento iniquo rispetto a bar e ristoranti che continuano a lavorare nonostante i dati allarmanti dei contagi. Il governo è stato cosi costretto a fare marcia indietro nonostante il paese stia facendo i conti con una quarta ondata che ha messo a dura prova gli ospedali.