Si consolida l'asse tra Mosca e Bielorussia. Attesa per la telefonata tra Biden e Putin

Si consolida l'asse tra Mosca e Bielorussia. Attesa per la telefonata tra Biden e Putin
Diritti d'autore Mikhail Klimentyev/Sputnik
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Di Debora Gandini Agenzie:  ANSA
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Grande attesa per la telefonata tra Biden e Putin dopo le tensioni su Ucraina e Nato

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Vladimir Putin torna sulla questione del gas e sull’Ucraina. L’occasione è stato l’incontro a San Pietroburgo con il Presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, un faccia a faccia dove si è discusso di questioni di attualità della cooperazione tra Mosca e Minsk. Il leader del Cremlino dopo aver ribadito che il gasdotto Nord Stream 2 servirà a stabilizzare i prezzi del gas in Europa ha discusso di sicurezza.

Smentendo di voler attaccare l’Ucraina, Putin ha detto che all’inizio del prossimo anno inizieranno delle esercitazioni militari congiunte con chiaro riferimento allo spostamento di truppe Nato nell’area. Dall’Alleanza alle sanzioni imposte alla Bielorussia. Lukashenko pur ammettendo che queste misure stanno gravando sul Paese ha fatto sapere che il Pil è in crescita e il volume di affari e di scambi è aumentato.

Mentre si consolida l’asse tra i due paesi, gli occhi ora sono puntati sulla telefonata di questo giovedì tra il Presidente statunitense Joe Biden e Vladimir Putin. Il leader della Casa Bianca cercherà di offrire al presidente russo una via diplomatica" per le tensioni in Ucraina. Washington continua ad essere molto preoccupata per il rafforzamento della presenza militare della Russia al confine e si dice pronta a sanzioni più forti che mai contro Mosca in caso di escalation.

Ucraina, un caso diplomatico incandescente

Le tensioni tra Russia e Ucraina meritano l'approfondimento di un incontro in presenza. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden assicura che parlerà di nuovo con il presidente russo Vladimir Putin questa settimana, ed è disponibile ad un colloquio diretto il prossimo 10 gennaio a Ginevra, un tavolo per discutere a carte scoperte le rispettive preoccupazioni.

Dmitry Polyanskiy, vice inviato della Russia alle Nazioni Unite (sui colloqui Russia-USA): "Non credo che i nostri colleghi se la caveranno con qualche 'blah blah blah' come potrebbe dire Greta Thunberg. Quindi vogliamo davvero qualcosa di serio questa volta. Non è un ultimatum, è stato anche sottolineato più volte dal mio ministro degli esteri e dal mio presidente. È una proposta costruttiva, ma è la proposta che funziona per tutti e che è nell'interesse di tutti".

Le tensioni al confine ucraino

Le tensioni crescono con Washington che accusa la Russia di ammassare decine di migliaia di truppe intorno all'Ucraina e di pianificare un'invasione invernale (intenzione che Putin continua a negare) mentre il Cremlino insiste sul fatto che l'Occidente sta invadendo pericolosamente i confini della Russia e chiede che la NATO non ammetta nuovi membri per evitare agli Stati Uniti di stabilire nuove basi nelle ex repubbliche sovietiche.

Sui colloqui peseranno anche le minacce americane di imporre dure sanzioni in caso di invasione russa in Ucraina. Per il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale "il 10 gennaio prossimo la Russia può mettere sul tavolo le sue preoccupazioni e noi - dice - metteremo sul tavolo le nostre preoccupazioni sulle attività della Russia". 

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