La Commissione europea lancia l’allarme sui prezzi delle case: in Portogallo sono sopravvalutati del 25%. Ecco cosa dice il nuovo piano UE per l’edilizia accessibile
Il problema del caro casa riguarda ormai gran parte dell’Europa, ma il Portogallo guida la classifica dei Paesi con il mercato immobiliare più sopravvalutato. A lanciare l’allarme è la Commissione europea, secondo cui i prezzi delle abitazioni nel Paese iberico risultano superiori del 25 per cento rispetto ai valori considerati sostenibili, superando altri mercati già surriscaldati come Svezia, Austria e Lettonia.
I dati emergono dal rapporto che accompagna il nuovo piano dell’Unione europea per gli alloggi a prezzi accessibili. Secondo Bruxelles, nella seconda metà del 2025 i prezzi delle case sono sproporzionati in diversi Stati membri, ma il Portogallo rappresenta il caso più critico.
Prezzi in aumento, redditi fermi
Uno degli elementi più preoccupanti evidenziati dalla Commissione è il crescente divario tra il costo delle abitazioni e l’andamento dei salari. “La crescita dei prezzi è stata più forte di quella dei redditi, riducendo l’accessibilità economica per i potenziali acquirenti”, si legge nel rapporto, con differenze significative tra i vari Paesi dell’Ue.
Anche sotto questo profilo, il Portogallo si colloca tra le nazioni più in difficoltà. Negli ultimi dieci anni, il rapporto prezzo/reddito (Pti) è aumentato di oltre il 20 per cento, un dato che lo accomuna a Paesi Bassi, Ungheria, Lussemburgo, Irlanda, Repubblica Ceca e Austria. In pratica, comprare casa è diventato molto più difficile rispetto a un decennio fa.
Una crisi abitativa europea
Il problema non riguarda solo l’acquisto, ma anche gli affitti. Secondo la Commissione europea, negli ultimi dieci anni i prezzi delle case sono cresciuti in media di oltre il 60 per cento, mentre i canoni di locazione sono aumentati di più del 20 per cento. Una dinamica che sta mettendo in seria difficoltà milioni di cittadini europei.
“La crisi degli alloggi sta ostacolando la mobilità del lavoro, l’accesso all’istruzione e la formazione delle famiglie, minando la competitività dell’economia dell’Ue e la coesione sociale”, sottolinea Bruxelles in un comunicato ufficiale.
Il nuovo piano Ue per gli alloggi
Per affrontare l’emergenza, la Commissione europea ha annunciato un piano che punta ad aumentare l’offerta abitativa, stimolare investimenti e riforme, regolamentare meglio gli affitti a breve termine e sostenere le fasce di popolazione più colpite dalla crisi.
La strategia si concentra in particolare su giovani, studenti, lavoratori essenziali, persone a basso reddito e altri gruppi vulnerabili. Bruxelles collaborerà con le autorità nazionali, regionali e locali per semplificare norme e procedure che oggi limitano la costruzione di nuove abitazioni, soprattutto nelle aree turistiche dove il mercato è fortemente sotto pressione.
Tra le misure previste anche una nuova iniziativa legislativa sulle locazioni a breve termine, pensata per aiutare le città e le regioni con gravi carenze abitative.
Aiuti di Stato e lotta alla speculazione
Intervenendo a Euronews, il commissario europeo per l’edilizia abitativa Dan Jørgensen ha definito la situazione una vera e propria “crisi sociale”. Bruxelles, ha spiegato, intende contrastare la speculazione immobiliare e promuovere maggiore equità nel mercato.
Una delle novità più rilevanti del piano riguarda la revisione delle norme sugli aiuti di Stato, che permetterà ai governi di sostenere progetti di edilizia sociale e a prezzi accessibili senza dover richiedere una preventiva autorizzazione alla Commissione. Finora, tali aiuti erano consentiti solo per progetti molto limitati e destinati esclusivamente alle fasce più povere della popolazione.