Chi è Vicky Sevilla, la più giovane cuoca stellata in Spagna

Vicky Sevilla, ad Arrels,  nel suo ristorante stellato
Vicky Sevilla, ad Arrels, nel suo ristorante stellato Diritti d'autore Mikel Ponce
Di Laura Llach
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Ha iniziato a 17 anni in una cucina di Formentera "senza saper friggere un uovo". Oggi, 12 anni dopo, il suo ristorante di Sagunto si è guadagnato una stella Michelin: "ora abbiamo prenotazioni fino a marzo: solo il giorno dopo ne sono arrivate 500"

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Se 12 anni fa avete visitato l'isola spagnola di Formentera, potreste esservi imbattuti in Vicky Sevilla: all'epoca muoveva i primi passi nella cucina di un ristorante in cui era entrata senza sapere neppure come friggere un uovo. Ne sapeva così poco, in effetti,  che il primo giorno le parse una buona idea togliere dal forno un piano cottura a mani nude, senza la protezione di un panno. "Da quel momento ho capito che forse era il caso di mettermi un po' in riga", racconta sorridendo a Euronews la chef originaria di Valencia. 

Oggi quell'adolescente fuggita dalla frustrazione, che per mantenersi a soli 17 anni aveva accettato il primo lavoro che le avevano offerto, è divenuta la più giovane chef in Spagna a vincere una stella Michelin. Ma a quel tempo, Sevilla non conosceva ancora il suo potenziale.

"La cucina mi ha salvato la vita, non stavo attraversando il momento migliore", ricorda. Contraria al suo desiderio di frequentare l'Accademia d'arte, sua madre le disse che non poteva guadagnarsi da vivere dipingendo quadri: non avendo altro interesse, la futura chef lasciò l'istituto. "Così diventai una neet: non studiavo_, _né lavoravo."

 Secondo Sevilla, la sua esistenza potrebbe essere ancora a quel punto se non fosse entrata in quella cucina: "Ho trovato la vocazione della mia vita su quell'isola."

Quando le chiediamo se all'epoca immaginasse di arrivare così lontano, a soli 29 anni, la chef ride parecchio. "Se me l'avessero detto, non ci avrei creduto."

"Questa attività mi ha dato tutto: delusioni, gioie e la soddisfazione di avere un lavoro", dice. All'elenco ora si è aggiunta anche una stella Michelin che brilla ad Arrels , il suo ristorante di Sagunto, già premiato dalla critica gastronomica Guia Repsol.

La giornata lavorativa per Vicky Sevilla dura all'incirca 15 ore: stacca alle due del mattino e alle sei è di nuovo in piedi per poter passare un po' di tempo con suo figlio prima di andare al lavoro.

Mikel Ponce
Il menù più economico di Arrels cost 45 euroMikel Ponce

Un anno senza reddito

Fin dai suoi inizi a Formentera, Sevilla ha frequentato la scuola alberghiera e ha avuto l'opportunità di lavorare con prestigiosi chef valenciani, suoi primi mentori nel mondo dell'alta cucina. A 25 anni decide di lasciare Saiti, il ristorante dello chef **Vicente Patiño. ** "Cosa faccio adesso?", chiede a sua moglie. "Apri un ristorante", risponde lei. Vicky non è convinta, ma sua moglie insiste.:"Non smetterai mai di imparare. Apri il tuo ristorante."

 Qualche tempo dopo nasce in effetti Arrels, un locale nato con l'idea di combinare cucina tradizionale, prodotti locali e tocco personale.  Ma il primo anno, ricorda oggi, "è stato tremendo". 

"Il primo giorno, tutti i tavoli erano occupati dai miei amici" racconta la chef. 

Mancavano organizzazione, servizio e clientela.  "Avviare il progetto è stato molto difficile - aggiunge - non avevamo entrate e la nostra era un'idea complicata da lanciare in una grande citt come Sagunto. Mi sono detta: 'resisti il ​​più a lungo possibile', ma sono stati momenti di incertezza".

La cuoca racconta di aver imparato fin dall'inizio a cucinare piatti molto umili perché non poteva permettersi di offrire caviale e ingredienti di lusso. "Se mancano i numeri - dice - devi aprirti un'altra strada".

In realtà, per la chef valenciana cucina umile e alta qualità vanno facilmente a braccetto: "Se ti metto nel piatto un porro, ti offrirò il miglior porro che esista".

Per questo stesso motivo, il suo menù più caro costa 80 euro, mentre il più economico circa 45. E anche con una stella Michelin "non esiteremo a proseguire sulla stessa strada". 

Mikel Ponce
tapas servite nel ristorante stellato di Vicky SevillaMikel Ponce

Un regalo impegnativo

Da quando ha visto comparire il suo nome sullo schermo del galà Michelin, il telefono del ristorante non ha mai smesso di squillare: 500 prenotazioni in 24 ore e il ristorante al completo fino a metà marzo. "Ci hanno bombardato di chiamate".

"Prenderò le cose con calma e mi divertirò. Ci saranno sempre persone che diranno che non ce lo meritiamo, ma se ce l'hanno dato, è perché l'hanno fatto. noi l'abbiamo vinto".

Un mondo di uomini

Scorrendo i dati, viene fuori che solo il 10% dei ristoranti nella Guida Michelin ha una donna alla guida. Sebbene il gruppo divenga sempre più folto, quello dell'alta cucina resta ancora territorio maschile.

 "In generale - dice Sevilla - le donne sono entrate tardi nel mondo del lavoro e, di conseguenza, in quello della cucina".

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"È molto difficile per uno chef raggiungere questi obiettivi senza avere il sostegno della famiglia, perché ciò significa dover rinunciare agli uni o all'altra".

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