Sebbene nel Paese l’RT è ancora relativamente basso rispetto alla vicina Austria, le autorità elvetiche sono in allerta. Salgono i positivi e i ricoveri
E’ una calma apparente quella che si respira in Svizzera sul fronte contagi. Sebbene nel Paese l**’RT o indice di contagio** sia ancora relativamente basso rispetto alla vicina Austria, le autorità sono in allerta. Salgono infatti i positivi e i ricoveri. Ad infettarsi ora sono giovani e bambini, mentre gli ospedali guardano con apprensione ai ricoverati tra i non vaccinati.
Nella giornata di martedì 22 novembre si sono registrati 6354 nuovi casi di coronavirus, mentre sono stati segnalati 18 nuovi decessi e 95 persone portate in ospedale. Il tasso di positività è del 15,55%. Sull’arco di due settimane, il numero totale di infezioni è 62,894. I casi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni sono 722,14.
Numeri che non sono paragonabili a quelli di altri paesi dell’Europa dell’est o dell'Austria ma che stanno preoccupando le autorità locali, in vista della riapertura delle piste da sci e delle vacanze di Natale.
Vaccini e misure più restrittive
Se non si corre ai ripari il prima possibile anche la Svizzera a metà dicembre potrebbe trovarsi in una situazione di grande emergenza ha fatto sapere Tanja Stadler,capo della task force scientifica della Confederezione elvetica mentre per Patrick Mathys dell'Ufficio federale della sanità pubblica la tendenza è quella di un peggioramento nel breve periodo.
I vaccini restano l’unica arma, anche se non la sola, per sconfiggere il Covid fa sapere il governo. Ad oggi in Svizzera si è vaccinato con doppia dose il 65,35% delle persone. La dose booster, avvertono è fondamentale. Il numero di nuove casi sta raddoppiando circa ogni due settimane, servono misure più restrittive e una maggiore responsabilità da parte della popolazione.