La testimonianza dell'astronauta francese dopo sei mesi sulla stazione spaziale internazionale è un appello a tutelare il pianeta
Dagli incendi boschivi agli uragani, l'astronauta francese Thomas Pesquet è stato testimone dei disastri naturali sulla Terra, negli ultimi sei mesi, da un punto di vista molto speciale. Conclusa la sua seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, l'astronauta francese ha raccontato all'AFP le sue preoccupazioni per il futuro del pianeta in vista della COP26 di Glasgow. "Gli uragani, gli incendi boschivi, non li avevo mai visti prima, neanche nella mia missione precedente. Incendi di dimensioni incredibili, con pennacchi di fumo, colonne di fumo che si vedono dallo spazio per giorni e giorni, è stato impressionante pensare all'energia che si è liberata e ai danni che ovviamente sono stati causati, alle persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada di questi fuochi".
Pesquet ha detto che vedere la Terra dall'alto per la seconda volta, a cinque anni di distanza, ha rafforzato la consapevolezza della fragilità del pianeta: "L'inquinamento dei fiumi, l'erosione degli alvei fino al mare con la distruzione della terra coltivabile - racconta Pesquet - L' inquinamento atmosferico, lo scioglimento dei ghiacciai, l'abbattimento della foresta pluviale amazzonica, tutto questo può essere visto dalla stazione spaziale".
L'astronauta ha confidato che vederequesti orrori lo ha segnato "per la vita". Sentimenti che ha reso pubblici mentre i grandi della terra faticano a trovare la quadra per ridurre le emissioni.