A pochi giorni dall'apertura della COP26, le Nazioni Unite lanciano un allarme: non si fa abbastanza per limitare l'aumento delle temperature globali
Parte sotto una cattiva stella la COP26 di Glasgow.
A pochi giorni dall'apertura della conferenza Onu sui cambiamenti climatici, un altro rapporto delle Nazioni Unite fotografa una situazione critica: nonostante gli impegni più o meno condivisi alla riduzione delle emissioni, le previsioni parlano di un progressivo aumento della temperatura globale di circa 2,7 °Celsius.
Un'occasione sprecata, ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres a New York.
"Il tempo è passato per i convenevoli diplomatici. Se i governi - specialmente quelli del G20 - non si alzano e non guidano questo sforzo, siamo diretti verso una terribile sofferenza umana - ha sottolineato Guterres - Ma tutti i Paesi devono capire che il vecchio modello di sviluppo che brucia carbonio è una condanna a morte per le loro economie e per il nostro pianeta".
Secondo il report Onu, gli attuali impegni dei Paesi ridurrebbero il carbonio del 7,5% circa entro il 2030, molto meno del taglio del 55% che gli scienziati dicono sia necessario per limitare l’aumento della temperatura globale di 1,5°C.
Si tratta insomma per le Nazioni Unite di uno sforzo poco ambizioso. Nonostante 120 paesi abbiano promesso di raggiungere emissioni nette pari a zero intorno alla metà del secolo, l'impegno non sarebbe sufficiente a limitare l'impatto sul clima.
Per avere una possibilità di tenere l'aumento del riscaldamento globale sulla soglia di 1,5°C, ci sono otto anni durante i quali - dicono gli scienziati - è necessario quasi dimezzare le emissioni di gas serra.