Uzbekistan al voto nella prospettiva della rielezione di Mirziyoyev

Gli uzbeki hanno votato domenica per un'elezione presidenziale dall'esito probabilmente scontato con l'annunciata conferma dell'uscente Shavkat Mirziyoyev che si è esibito in una campagna elettorale da perfetto dominatore privo di sfidanti di peso. Al potere dal 2016, dopo la morte dell'ex sovietico Islam Karimov, Mirziyoyev ha relativamente democratizzato il paese garantendo qualche libertà.
Lo sfidante apparente
Fra i pochissimi politici che si sono candidati e che avrebbe potuto minacciare il presidente uscente c'è Alisher Qodirov, tuttavia con la sua proposta di far pagare le tasse agli espatriati non è destinato al successo.
I pochi fantomatici candidati alle presidenziali uzbeche non si sono nemmeno presentati ai dibattiti televisivi ma hanno inviato delegati che non sono riusciti a impegnarsi in discussioni di sostanza. Non erano comunque ammessi candidati indipendenti.
Sotto Mirziyoyev, la libertà di parola si è ampliata rispetto alla soppressione dell'era Karimov, e sono apparsi alcuni media indipendenti e blogger. Mirziyoyev ha anche allentato gli stretti controlli sull'Islam nel paese a maggioranza musulmana che Karimov aveva imposto per contrastare le opinioni dissidenti.
L'inquientante vicino
L'Uzbekistan condivide con l'Afghanistan una frontiera di 144 km e osserva preoccupato le evoluzioni politico sociali del paese nuovamente in mano ai Talebani. Il ministro degli esteri dell'ex repubblica sovietica è stato comunque il primo funzionario straniero a visitare l'Afghanistan dopo il ritorno dei Talebani.