Si delinea lo scacchiere delle alleanze degli insorti
I paesi Nato scappano dall'Afghanistan, mentre Russia e Cina rimangono. Non è difficile immaginare quale sarà lo scacchiere delle alleanze dei talebani. Ad ore è previsto l'incontro con l'ambasciatore russo, anche se fa sapere che non si affretterà a riconoscere il governo senza prima vedere il comportamento. Però elogia la calma di Kabul. "Si sta meglio che sotto Ghani" dice.
Di certo la Russia sta cercando di dipingere l'ex presidente come un traditore. "È scappato con 4 auto e un elicottero pieni di soldi - dice il portavoce dell'ambasciata, Nikita Ishchenko, all'agenzia di stampa statale russa RIA Novosti - parte dei soldi sono caduti sull'asfalto". Testimonianza non confermata da nessun'altra fonte.
"Non siamo nemici dei talebani - dice l'analista Vladimir Sotnikov dell'Accademia russa delle scienze, intervistato dalla redazione russa di Euronews - altrimenti non avrebbero voluto avere a che fare con noi e non avrebbero garantito la sicurezza dell'ambasciata di Kabul. Sì, abbiamo contatti. Non lo nascondiamo. La Russia ha assunto il ruolo di leader per promuovere un dialogo tra i talebani e gli altri partner internazionali".
Anche se dalla Russia i talebani sono considerati dei terroristi, a luglio sono stati accolti a Mosca al ministero degli Esteri, dove hanno promesso di impegnarsi per combattere l'Isis e per sradicare il traffico di droga.
La critica di Mosca a Ghani, il cui governo aveva l'appoggio di Washington, arriva in un momento di crescenti tensioni tra Russia e Stati Uniti.
Mosca ha combattuto una guerra di 10 anni in Afghanistan che si è conclusa con il ritiro delle truppe sovietiche nel 1989 ed è tornata come mediatore. Ha ospitato diversi cicli di colloqui sull'Afghanistan, l'ultimo a marzo con i talebani.