Tokyo 2020: il sogno realizzato di Fatoumata

Alla fine ce l'ha fatta, Fatoumata Yarie Camara, a coronare il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Tokyo.
Facciamo il tifo per lei!
Il 4 agosto sarà in pedana nella gara di lotta libera.
Finalmente a Tokyo!
Merito del ripensamento del suo paese, la Guinea, che dopo aver annunciato il ritiro dai Giochi per motivi di sicurezza, ha oiu cambiato idea, permettendo ai suoi soli cinque atleti qualificati di essere a Tokyo.
Tra di loro, appunto, Fatoumata Yarie Camara.
25 anni, cresciuta in una delle zone più povere di Conakry, la capitale della Guinea, l'atleta - che in patria è molto famosa - ha pianto di gioia quando ha saputo di poter finalmente prendere l'aereo con destinazione Giappone.
Grazie alla federazione internazionale di lotta (United World Wrestling-UWW) ha potuto allenarsi regolarmente all'estero negli ultimi mesi, in Marocco, Costa d'Avorio e, recentemente, in Italia, ad Ostia, sul litorale romano.
**Vaccino e...pizza **
**Fatoumata Yarie Camara sapeva di dover far un'altra cosa per poter andare a Tokyo: vaccinarsi.
**
Così a Roma è andata in un ospedale, il Santo Spirito, a 50 metri da Piazza San Pietro, dove viene somministrato il vaccino a senzatetto, immigrati senza documenti e stranieri senza assistenza sanitaria. Si è messa in coda e si è fatta fare il vaccino.
Fede religione e orgoglio: il sogno di una medaglia non è impossibile
Poi il suo allenatore Vincent Aka - anche lui ha partecipato alle Olimpiadi - le ha pagato una pizza.
Il sogno olimpico si coltiva anche cosi.
Fatoumata Yarie Camara combatte da quando aveva 14 anni, anche se la sua famiglia - in particolare il fratello - non sempre l'ha appoggiata, ritenendo la lotta uno sport per ragazzi e non per ragazze.
Fatoumata non ha sponsor, non ha un medico personale, un dietologo o un assistente che le massaggi i muscoli. Ma è orgogliosa delle sue radici, ed è guidata dalla sua forza religiosa e interiore.
Adesso, nella sua categoria, 57 kg, è ottava al mondo: il sogno di una medaglie olimpica non è cosi impossibile.