Proteste in piazza delle associazioni. La Commissione europea ne chiede il ritiro e minaccia l'avvio di una procedura di infrazione
Entra in vigore in Ungheria la controversa legge anti-LGBT voluta dal premier Viktor Orbàn. La norma, firmata dal presidente 15 giorni fa, ha scatenato un forte scontro in Europa, culminato con le reazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che l'ha definita "vergognosa" e ne ha chiesto il ritiro.
Sempre a causa di questa legge è stato sospeso il Recovery Plan ungherese, e minacciato l'avvio di una procedura d'infrazione.
Dávid Vig, direttore di Amnesty International: "Questa è una legge omofoba e transfobica che associa la comunità LGBT ai crimini contro i bambini", dice David Vig, rappresentante in Ungheria di Amnesty International, a margine della protesta promossa dalle associazioni per i diritti civili, scese in piazza con un simbolico enorme cuore dai colori arcobaleno.
Chi protesta sostiene che le norme non servano alla protezione dei bambini, come falsamente asserito dal governo, ma vengono usate come pretesto per discriminare l'orientamento sessuale delle persone. Nel paese, dominato da una maggioranza di destra ed estrema destra, l'invito delle associazioni è di non gettare la spugna.
"Chiediamo a tutti di non fermarsi, di non scoraggiarsi. Stiamo lanciando una petizione per chiedere che la Corte Costituzionale ponga il veto", dice una attivista. Per le associazioni la nuova legge crea un nuovo stigma per le persone omosessuali, allontanando la possibilità di garantire pari opportunità a ogni cittadino, a prescindere dall'orientamento sessuale.
Zoltán Siposhegyi: I crimini d'odio sono aumentati significativamente in Ungheria dopo la ratifica della nuova legge. Almeno due coppie omosessuali sono state aggredite, e un gruppo omofobo ha diffuso una lista di eventi Pride da disturbare... anche se finora non si sono presentati.