Circa 80.000 persone al "Berlin Pride", di nuovo per le strade della capitale tedesca dopo la cancellazione del 2020. Gli attivisti: "Temiamo che quello che sta accadendo in Ungheria e Polonia possa avere un effetto d'odio anche in Europa Occidentale"
Il "Berlin Pride" è tornato.
17 mesi dopo lo scoppio della pandemia, e dopo la cancellazione del 2020, uno dei più tradizionali "Gay Pride" d'Europa è sceso di nuovo in strada.
Il "Christopher Street Day" (in Germania, per tutti, semplicemente CSD) di Berlino ha riunito circa 80.000 persone, molte più di quanto previsto dagli stessi organizzatori.
"Finalmente siamo tornati!"
Bernd è un attivista, tutti gli anni partecipa al Pride di Berlino.
"Dopo tutto questo tempo... Finalmente siamo tornati, mettendoci la faccia. E tutta questa gente che è venuta...è fantastica!"
Sostegno alla comunità ungherese
Gli attivisti LGBT di Berlino e di tutta la Germania sono consapevoli del peggioramento della situazione dei loro diritti in altri paesi, come l'Ungheria, dove il governo del primo ministro Viktor Orbán sta compiendo passi sempre più audaci contro la comunità gay, negandole i diritti fondamentali e la dignità.
"Quello che accade in Ungheria e in Polonia avrà un impatto anche qui"
Steven Green, attivista LGBT, spiega:
"Quello che succede in Ungheria, quello che succede in Polonia, quello che succede in Europa in generale ha un impatto anche sulla Germania, sulla Francia, su tutti gli altri paesi... Quello che è iniziato in Polonia, con zone a noi vietate, quello che sta succedendo ora in Ungheria...tutto questo rafforza l'odio verso di noi. Vedrete che avrà, purtroppo, un impatto anche in Francia, nel Regno Unito, in Spagna e negli altri paesi".
Per la Germania e per gli altri paesi
Osservando le regole di distanziamento sociale e con le mascherine color arcobaleno, gli attivisti LGTB tedeschi hanno sfilato a Berlino per difendere i loro diritti in Germania e...all'estero.