L'Europa vaccina gli adolescenti. OMS: "Ma la priorità restano i paesi poveri"

L'Europa vaccina gli adolescenti. OMS: "Ma la priorità restano i paesi poveri"
Diritti d'autore Vincent Thian/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di euronews
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I più giovani sono anche i più resistenti ai contagi. In nove paesi europei già avviate campagne per i 12-18 anni

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Man mano che la campagna vaccinale raggiunge i suoi obiettivi intermedi, le autorità sanitarie francesi avviano le somministrazioni anche agli adolescenti. Dopo la priorità data a operatori e ospiti delle case di cura, e poi ai soggetti con malattie pregresse, tocca ora alla classe di popolazione finora ritenuta più resiliente ai contagi. A partire dal 15 giugno i centri sanitari apriranno le porte ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni, per quali sarà comunque necessario il consenso scritto dei genitori.

Vaccinazione per i più giovani, tra i 12 e i 15 anni, avviata anche in Romania. Per sensibilizzare la popolazione il governo ha prodotto una campagna di comunicazione definendo il vaccino a bambini e soggetti vulnerabili "un vantaggio importante". Ma non tutti condividono questa impostazione.

"Per quello che so i bambini non sono tra i più colpiti dai contagi, per questo non credevo fosse necessario vaccinarli in massa", afferma una donna. E un medico aggiunge: "La prima cosa da far sapere è che il vaccino è sicuro esattamente come con gli adulti, e che per la fascia di età 12-15 anni è efficace al 100 per cento. Quindi non ci sono conseguenze negative dopo il vaccino".

A livello dell'Unione europea, nove stati membri hanno già avviato delle campagne vaccinali rivolte agli adolescenti. Una scelta che l'OMS non considera prioritaria. L'Organizzazione Mondiale della Salute al contrario esorta il ricco Occidente a fare di più a favore dei paesi poveri, dove i vaccini mancano quasi del tutto, contribuendo maggiormente al programma Covax.

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