Attentato nella notte, a Malè, la capitale delle Maldive. L'ex presidente e attuale capo del Parlamento, Mohamed Nasheed, è rimasto ferito nell'esplosione di una bomba. Secondo i membri del suo partito, sarebbe finito nel mirino per la sua battaglia contro la corruzione nel paese
Attentato nella notte, a Malè, la capitale delle Maldive.
L'ex presidente e attuale capo del Parlamento, Mohamed Nasheed, è rimasto ferito nell'esplosione di una bomba.
Nel mirino, la battaglia contro la corruzione
Nasheed, 53 anni, stava per salire sulla sua auto quando è stato travolto dal botto di una bomba rudimentale nascosta in una moto parcheggiata nei pressi.
"Nasheed è ferito, ma non è grave: è sfuggito ad un tentativo di omicidio", fa sapere l'attuale presidente delle Maldive, Ibrahim Mohamed Solih, alleato politico di Nasheed.
Nasheed - primo presidente democraticamente eletto nell'arcipelago, nel 2008 - è stato operato in una clinica privata questo venerdi mattina, rimuovendo schegge dell'ordigno dai polmoni e dal fegato.
Anche una guardia del corpo di Nasheed è rimasta ferita, non gravemente.
L'attentato non è stato ancora rivendicato, ma secondo il Partito Democratico delle Maldive (MDP), di cui è leader, Nasheed sarebbe finito nel mirino per la sua politica anticorruzione.
In particolare, per la sua indagine sull'appropriazione indebita di 90 milioni di dollari dall'Autorità di promozione del turismo, durante la presidenza di Abdulla Yameen.
Messaggi di sostegno a Nasheed sono arrivati dall'India, dal Pakistan e dallo Sri Lanka, così come da diversi paesi occidentali, che hanno spesso sostenuto la lotta di Nasheed per la democrazia, ma anche il suo impegno per l'ambiente.
L'esplosione è avvenuta poco prima che il coprifuoco notturno entrasse in vigore nella capitale Malè, come parte delle restrizioni sanitarie per combattere l'epidemia di Covid-19.
Presidenza, carcere, esilio, ritorno alla poltica
Mohamed Nasheed è diventato il primo presidente democraticamente eletto delle Maldive nelle prime elezioni multipartitiche del 2008.
È stato rovesciato in un colpo di stato del 2012 e condannato a 13 anni di prigione nel 2015, con l'accusa di terrorismo: un verdetto denunciato dalle organizzazioni per i diritti umani, per le quali si trattava di una "sentenza politica".
Uscito di carcere per la necessità di cure mediche, Mohamed Nasheed è andato in esilio in Gran Bretagna, ma è tornato nel suo paese nel 2018, occupandosi attivamente di politica, eletto come presidente del Parlamento, la seconda carica istituzionale dello Stato.
Il fuoco sotto la cenere
Con 340.000 residenti musulmani sunniti, le Maldive sono naturalmente conosciute come una destinazione turistica di lusso, ma l'arcipelago è anche afflitto da una ricorrente instabilità politica.
Il governo ha dato un giro di vite all'estremismo negli ultimi anni e i predicatori stranieri non sono ammessi nelle Maldive.
Gli attacchi terroristici sono sempre stati rari. Si ricorda, però, che il 29 settembre 2007 una dozzina di turisti stranieri sono rimasti feriti da una bomba esplosa a Malè.
L'anno scorso, il sedicente Stato Islamico ha rivendicato un attentato, ma non ci sono prove che questa organizzazione sia effettivamente presente nell'arcipelago.
Le Maldive registrano, tuttavia, un numero molto alto di "foreign fighters" che hanno combattuto in Siria e Iraq.
L'Australia collaborerà per le indagini
Secondo il presidente Ibrahim Mohamed Solih, l'attentato a Mohamed Nasheed è stato un attacco alla democrazia e all'economia del paese e ha annunciato che la polizia australiana coadiuverà le indagini.