Ancora un'autobomba ad Herat nella guerra asimmetrica senza fine

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Diritti d'autore Hamed Sarfarazi/Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Paolo Alberto Valenti
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Almeno 8 morti e decine di feriti, in prevalenza civili, sono il risultato di una autobomba che è stata fatta brillare nella zona occidentale di Herat, Afghanistan. Proseguono le trattative di pace fra Taliban e Governo afghano in Qatar

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Almeno un km quadrato di rovine, 8 morti e una cinquantina di feriti è il bilancio provvisorio dell'autobomba fatta brillare nella provincia di Herat venerdì.Per ora si parla di un solo morto tra le milizie regolari afghane e di 11 soldati feriti. In alcuni periodi la zona di Herat, controllata dall'Esercito italiano, è stata fra le meno mortifere d'Afghanistan. Ma questa guerra asimmetrica, che non è mai finita nel balletto dei tanti contingenti e delle tante fazioni in guerra in un paese dilaniato, continua a fare vittime prevalentemente tra i civili. Una scia di sangue iniziata 42 anni fa con l'invasione dell'Armata Rossa.

Guerra e terrorismo

Nessuno ha rivendicato l'attentato condannato dal governo di Kabul e dai Taliban. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in una conferenza stampa a New York, ha condannato l' aumento "allarmante" degli attacchi in Afghanistan contro i civili. I capi dei talebani e il governo afghano sono nuovamente impegnati i una difficile trattativa in Qatar.

"Questi attacchi atroci hanno preso di mira funzionari pubblici, magistratura, media, operatori sanitari e umanitari, comprese donne in posizioni di rilievo, coloro che proteggono e promuovono i diritti umani e minoranze etniche e religiose": così si è espresso il Consiglio.

Dall'era Trump alla presidenza Biden

Gli Stati Uniti stanno rivedendo un accordo di pace che l'amministrazione Trump ha firmato con i Taliban che prevede il ritiro definitivo delle restanti poche migliaia di soldati statunitensi dall'Afghanistan entro il 1 ° maggio.

Il consenso crescente è per un ritardo, ma in una lettera mandata al presidente afghano Ashraf Ghani lo scorso fine settimana, si fanno pressioni per la pace ad ogni costo peraltro il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che tutte le opzioni, incluso il ritiro, sono ancora sul tavolo.

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