Test e viaggi scaglionati. Il piano di Londra per un Natale sicuro

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Diritti d'autore Luca Bruno/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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In Italia picco di vittime, mai così alto da aprile. In Ungheria giro di vite a locali e incontri familiari. La Grecia inasprisce il regime di blocco

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Il coronavirus continua a contagiare e fare vittime in tutta Europa. Nel Regno Unito il governo di Boris Johson corre ai ripari con un piano che permetta un rientro a casa in sicurezza degli studenti fuori sede per Natale. Proprio la mobilità studentesca ebbe un ruolo nella diffusione del virus durante la prima ondata. Per evitare scenari analoghi chi si metterà in viaggio dovrà fare due volte il test e farsi assegnare una data di partenza secondo un calendario studiato per evitare affollamenti.

In Italia si supera la soglia del milione di casi positivi e le vittime, 636, tornano al livello di aprile. Nella penisola la seconda ondata ha messo in ginocchio gli ospedali e a Roma, in via d'urgenza, un'ala dell'hotel Sheraton Parco de' Medici è stata trasformata in reparto Covid-19, capace di assistere i pazienti che versano in diversi stadi della malattia. I medici intanto chiedono un nuovo regime di blocco a livello nazionale.

Misure più severe in Ungheria, dove per tentare di ridurre i contagi sono stati introdotti la chiusura obbligatoria delle attività entro le 19:00, l'obbligo per i ristoranti di fornire solo cibi da asporto, e un regime scolastico e universitario basato sulla didattica a distanza. Inoltre sono state vietate le riunioni familiari con più di dieci persone ed è stato introdotto un coprifuoco a livello nazionale.

Per molti ungheresi si tratta di misure necessarie, ma tardive. "Se le avessero introdotte nella prima fase della pandemia ora forse non saremmo in queste condizioni", dice un infermiere. Insieme ai contagi cresce anche la paura, soprattutto tra i più anziani. Questa donna dice di temere per la sua vita, come tanti. "Non è una semplice influenza, è molto peggio", dice.

Restrizioni ulteriori anche in Grecia, dove già era in vigore un regime di blocco a livello nazionale tra le 21 e le 5. I nuovi casi, come i ricoveri e i decessi, continuano ad aumentare, e le autorità faticano a tenere sotto controllo la situazione.

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