Usa in piazza per la nomina della Barrett. Chi la difende e chi la attacca

Sostenitori della Barrett manifestano davanti alla Corte Suprema, a Washington, USA
Sostenitori della Barrett manifestano davanti alla Corte Suprema, a Washington, USA Diritti d'autore AP Photo/Jose Luis Magana
Di Euronews Agenzie:  AP
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Giovedì 22 ottobre il voto in Senato, che porterebbe a una netta maggioranza conservatrice alla Corte Suprema

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La nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema continua a tener banco negli Stati Uniti. Decine di persone sono scese in piazza a Washington, per difendere la scelta della giudice, fervente cattolica conosciuta per le sue posizioni conservatrici, contro chi si oppone e la vede come un disastro per i diritti delle donne.

"Ci sono milioni di donne là fuori, donne come me e come la mia organizzazione che credono nella Costituzione e vogliono una Corte Suprema composta da giudici che rispettino la legge e non che la facciano. E questo è ciò che Amy Coney Barrett si è impegnata a fare", dichiara una delle organizzatrici della manifestazione, Carrie Lukas.

Contemporanamente, nella capitale e in altre città statunitensi in migliaia hanno protestato contro la nomina della Barrett. E più in generale contro il sistema. "Onestamente, la rispetto come donna, ma in fin dei conti, l'ultimo desiderio in punto di morte della precedente giudice, Ruth Bader Ginsburg, è stato quello di aspettare a nominare il suo successore dopo l'insediamento del presidente", dichiara un'attivista. "E penso che questo sia quello che dobbiamo fare, questa è la giustizia, questo è il progresso".

La Commissione giustizia del Senato americano è chiamata a votare la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema il prossimo giovedì, a meno di due settimane dalle elezioni. Un'operazione contestata dai democratici, che avrebbero voluto spostare questo voto dopo il 3 novembre. 

La sua nomina, infatti, garantirebbe una maggiornaza conservatrice di 6 a 3: un'ipoteca sui decenni a venire negli Stati Uniti.

Ma chi è la giudice Barrett?

Barrett, nata a New Orleans 48 anni fa, è un giudice della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il 7° Circuito. Nel 2018 era già stata una delle favorite ad occupare il seggio, poi andato a Brett Kavanaugh. All'epoca, Trump confidò che stava "salvando" Barrett per il seggio di Ginsburg.

Jim Lo Scalzo/Pool via AP
Amy Coney BarrettJim Lo Scalzo/Pool via AP

Prima di entrare a far parte del 7° Circuito, ha lavorato come accademica all'Università di Notre Dame, dove si è laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti e poi ha iniziato a insegnare all'età di 30 anni. Ha lavorato come assistente alla Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Distretto del Circuito di Columbia e per il giudice della Corte Suprema ,Antonin Scalia. Quindi ha lavorato per lo studio legale Miller, Cassidy, Larroca & Lewin a Washington, per poi tornare a Notre Dame.

Barrett ha da tempo espresso la sua simpatia per un modo di interpretare la Costituzione, chiamato originalismo, in cui i giudici cercano di decifrare i significati originali dei testi, nel decidere i casi. Molti progressisti sostengono che questo approccio non permetta alla Costituzione di restare al passo con i tempi.

Conservatrice, cattolica e madre di 7 figli è stata impegnata nel movimento pro life - che limita il diritto all'interruzione di gravidanza -, come "The people of Praise". Sostiene da sempre posizioni inflessibili contro l’aborto e contro i matrimoni tra omosessuali. Per questo i dem la vedono come un "pericolo".

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