L'OMS: in Europa aumentano i contagi da coronavirus, passati in dieci giorni da sei a oltre sette milioni, ma non siamo ai livelli d'emergenza di marzo
La Covid-19 è diventata la quinta causa di morte in Europa e negli ultimi dieci i giorni i casi di contagio sono passati da sei a oltre sette milioni.
Il direttore dell'area Europa dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Hans Kluge, presentando gli ultimi dati ha invitato gli Stati a non abbassare la guardia ma ha sottolineato che non siamo ai livelli di emergenza di metà marzo: l'aumento dei casi rilevati è anche connesso al grande numero di test eseguiti e la percentuale di vittime è cinque volte inferiore a quella di aprile, perché l'infezione si sta diffondendo molto tra i giovani, meno vulnerabili al virus.
Nella prima mappa del contagio pubblicata dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), l'Italia è ancora zona arancione. Tuttavia i nuovi record giornalieri di contagi, 8804, e di vittime, 83 (praticamente raddoppiate in 24 ore), ha spinto la Gran Bretagna a inserirla tra gli Stati di provenienza per cui vige l'obbligo di quarantena.
Area rossa è la Francia, che ha contato più di 30mila infezioni giovedì e dove sabato comincerà il coprifuoco dalle 21 alle sei del mattino in nove città, tra cui Parigi, Marsiglia e Lione. L'obiettivo del governo è prolungare la misura fino ad almeno il 1 dicembre, se arriverà il via libera del parlamento.
Russia, Spagna, Francia e Regno Unito: è questa la classifica dei Paesi europei più colpiti secondo la Johns Hopkins University, seguiti da Italia e Germania.
Undici milioni di residenti tra Londra e altre sette aree metropolitane vedranno ulteriormente ristretti i movimenti, con il divieto di accogliere in casa persone non conviventi. Nel Paese, dove i casi positivi giornalieri sono circa ventimila, è già in vigore l'obbligo di chiusura dei pub alle 22. Solo l'area di Liverpool è classificata con il il livello 3, l'allerta massima, ma la contea di Manchester potrebbe presto raggiungerla. Il sindaco Andy Burnham è molto preoccupato: "Siamo stufi di essere trattati in questo modo", dice, "Sono in gioco la vita delle persone, il lavoro, le imprese".
Ristoranti chiusi alle 21, matrimoni vietati e limite ai passeggeri sui trasporti pubblici: la Polonia, giunta agli 8099 casi giornalieri, ha annunciato un lockdown parziale, mentre il suo primo ministro Mateusz Morawiecki è in quarantena per un contatto con un positivo al coronavirus.
In isolamento precauzionale anche Ursula Von der Leyen, che ha dovuto lasciare il vertice dei leader dell'Unione europea in corso a Bruxelles dopo l'accertamento di un caso di positività nel suo staff.