Bielorussia: per allentare il fiato sul collo, Lukashenko libererà i detenuti politici?

Addirittura le granate flash bang contro i manifestanti, a Minsk...
Un'altra domenica di proteste, nella capitale della Bielorussia.
62° giorno di manifestazioni, iniziate il 9 agosto 2020, in seguito alla contestata vittoria elettorale di Alexander Lukashenko alle elezioni presidenziali.
Immagini già viste: la polizia in assetto antisommossa arresta i manifestanti, almeno 39 a Minsk e dozzine in altre città.
E la folla marcia e canta "mettete Lukashenko in un furgone della polizia".
"Macron e Merkel credono davvero nella nostra vittoria"
Dal suo autoesilio in Lituania, Svetlana Tikhanovskaya, leader dell'opposizione, al telefono con il marito Sergei, attualmente in carcere:
"Posso solo ringraziare i bielorussi. So che non possiamo ritirarci e non lo faremo mai, finché non sarete tutti liberi e non ci saranno nuove elezioni".
- Sergei Tikhanovsky (al telefono): Come sta andando? Così hai visto Macron e Merkel...
- Svetlana Tikhanovskaya: Gente simpatica. Ci sostengono. Non riconoscono la legittimità di una sola persona. Credono davvero nella nostra vittoria".
Mossa astuta o disperata?
Mossa strategica del presidente bielorusso Lukashenko: sabato, in una prigione dell'ex KGB, ha incontrato alcuni avversari politici che da mesi sono in carcere su suo ordine.
Tra loro anche Viktor Babaryko, un banchiere di successo che era considerato il vero leader dell'opposizione, prima dell'arresto in giugno.
Dichiara Lukashenko: :
"Sto cercando di convincere non solo i miei contestarori, ma l'intera società che bisogna guardare alla situazione in modo più generale".
Per allentare il fiato della contestazione sul collo, Lukashenko starebbe pensando alla scarcerazione di alcuni dei detenuti politici.