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Nagorno-Karabakh, l'Armenia accusa: bombardata storica cattedrale

Nagorno-Karabakh, l'Armenia accusa: bombardata storica cattedrale
Diritti d'autore  AP/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nagorno-Karabakh, l'Armenia accusa: bombardata storica cattedrale della città di Shushi. La comunità internazionale chiede il cessate il fuoco immediato e duraturo. Monito anche da Russia, Turchia e Iran. Nel conflitto in corso da due settimane sono centinaia le vittime

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Il conflitto in Nagorno-Karabakh tra forze azere e armene non si ferma. L'imponente e simbolica cattedrale nella città di Shushi sarebbe stata bombardata dall’esercito dell'Azerbaigian, almeno secondo quanto riferiscono fonti locali. L’artiglieria di Baku smentisce ogni mossa. Ma il ministero della Difesa armeno dichiara che i razzi continuano a sorvolare villaggi e a fare vittime. I combattimenti continuano a infuriare tra i due Paesi per il controllo di questa regione del Caucaso meridionale. 

Stepanakert teatro degli scontri

Una delle città, teatro di esplosioni, è quella di Stepanakert dove sono numerosi gli edifici e le case distrutte. Dopo due settimane di pesanti combattimenti, centinaia di persone, tra cui decine di civili, sono state uccise nel conteso territorio conteso del Nagorno-Karabakh. Un'escalation di violenze che non si ferma nonostante l’appello della comunità internazionale. Stepanakert, la capitale dell'autoproclamata repubblica dell'alto Karabakh, è stata colpita da continui bombardamenti per tutta la notte di mercoledì, preceduti dal suono delle sirene. Le autorità locali parlano di bombardamenti indiscriminati sulle zone urbane con missili "Smertch". 

Gli appelli di Russia, Turchia. La comunità internazionale chiede il cessate il fuoco

Oltre alla Russia e alla Turchia, arriva il monito dell’Iran. Teheran ha fatto sapere che si rischia una guerra regionale, minacciando pesanti rappresaglie se una delle due parti coinvolte avesse avesse colpito dei villaggi iraniani. Intanto le diplomazie internazionali proseguono i colloqui auspicando un cessate-il-fuoco duraturo e una ripresa del dialogo. L’Armenia si è detta pronta a concessioni per risolvere il conflitto se l’Azerbaigian farà lo stesso.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, a proposito del conflitto nel Nagorno Karabakh, ha fatto sapere che la volontà dell'Armenia di dimostrare che Ankara è all'interno del conflitto attraverso vari stratagemmi, è la prova del suo isolamento e della sua disperazione", 

Sul conflitto è intervenuto anche il presidente russo. Vladimir Putin ha fatto appello alle parti belligeranti a fermare immediatamente le ostilità, definendo una "tragedia" i combattimenti in corso. "La gente sta morendo, ci sono perdite pesanti in entrambi gli schieramenti", ha detto il capo del Cremlino, Siamo molto preoccupati."

La regione contesa del Nagorno-Karabakh è riconosciuta a livello internazionale come parte dell'Azerbaigian, ma la sua popolazione è in maggioranza di etnia armena. 

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