Covid-19: le fiale attendono il vaccino

Covid-19: le fiale attendono il vaccino
Diritti d'autore Marco Ugarte/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Luca Palamara
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L’approvazione del vaccino contro il coronavirus sarà solo il primo passo per la sua distribuzione nel mondo. Per la produzione di milioni di dosi il vaccino dovrà anche essere infialato, inscatolato e consegnato.

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In tutto il mondo, vari centri di ricerca sul vaccino per il coronavirus stanno ultimando le fasi di trial clinico per completare la ricerca e mettere a disposizione della popolazione mondiale un’arma potente contro la pandemia. In Europa, l’Università di Oxford sta ultimando i trial clinici per la definitiva approvazione del vaccino da parte delle autorità regolatorie europee.

Ma l’approvazione del vaccino contro il coronavirus sarà solo il primo passo per la sua distribuzione nel mondo. Per la produzione di milioni di dosi il vaccino dovrà anche essere infialato, inscatolato e consegnato.

Lo stabilimento della Catalent di Anagni, vicino Roma, specializzato in questo tipo di lavoro, attualmente si sta preparando a ricevere il vaccino e a lavorarlo in ambiente sterile. 

Ma le operazioni devono essere rapide: bisogna farsi trovare pronti per quando la potenziale soluzione alla pandemia di Covid-19 sarà disponibile, si spera entro la fine del mese di ottobre, come ci racconta Mario Gargiulo, EU President Biologics and Global Operations Biologics di Catalent.

“Tutti sapevamo che saremmo dovuti essere pronti quanto prima possibile. In altre parole, quando il prodotto verrà approvato dagli enti regolatori, alla fine il prodotto deve andare subito sul mercato per aiutare le persone. Tutti lo sapevamo, quindi la vera sfida è stata la corsa contro il tempo.”

Trovare tutte le necessarie forniture in poco tempo non è stato facile, ma ora tutto è quasi pronto per produrre quasi 400 milioni di dosi, cioè 40 milioni di fiale, ognuna contenente 10 dosi di vaccino.

Il Dott. Gargiulo di Catalent mette in risalto come lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Anagni si sentano parte di un processo che va al di là della mera produzione di un prodotto farmaceutico: “Le persone si sentono estremamente orgogliose di poter essere parte della soluzione di un problema enorme. Logicamente c’è la fretta in ognuno di noi, quel senso di urgenza in ognuno di noi, per poter fare quanto prima possibile. Una parte del lavoro non dipende da noi, dallo stabilimento, ma quello che dipende da noi deve essere perfetto e le persone lo sanno benissimo.”

650 lavoratori nello stabilimento più 100 appositamente assunti per lavorare alla line di produzione del vaccino saranno capaci di produrre fino a 5 milioni di fiale al mese: un cambiamento notevole, considerando che solo alcuni mesi fa il lavoro in questa fabbrica era a rischio a causa di un difficile passaggio di proprietà. 

Una volta approvato il vaccino, milioni di fiale saranno prodotte in questo stabilimento.

Questa fabbrica ha dovuto convertire in poco tempo le sue linee di produzione per il nuovo vaccino, un compito non facile che dovrà essere replicato in altri stabilimenti come questo per soddisfare la domanda della popolazione mondiale.

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