Il Cammino di Santiago, una sorprendente strada del vino

Il Cammino di Santiago, una sorprendente strada del vino
Diritti d'autore euronews
Diritti d'autore euronews
Di Cristina Giner
Condividi questo articolo
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Per secoli i pellegrini hanno percorso il Cammino di Santiago in cerca di natura, spiritualità, storia o pace. Ma qui è radicata anche la tradizione vinicola? Una tradizione tenuta in vita nel Medioevo dai monasteri.

PUBBLICITÀ

**Per secoli i viaggiatori hanno percorso il Cammino di Santiago in cerca di natura, spiritualità, storia o pace. Ma qui è radicata anche un'antica tradizione vinicola. **

"Ultreia!"

Nel Medioevo furono i monasteri a tenere in vita la tradizione vinicola introdotta dai romani. Alcune delle varietà e dei processi di vinificazione hanno probabilmente avuto origine dal lavoro di monaci e pellegrini.

Nella regione del Bierzo incontriamo Raúl Pérez, uno degli enologi più rinomati al mondo, che ha un legame talmente forte con il Cammino da aver dato come nome al suo primo vino il saluto dei pellegrini, Ultreia! "Andiamo! Avanti, coraggio!" Questo perché, spiega, "Non avevo niente quando ho cominciato il mio progetto. Ogni giorno era un nuovo giorno, un avanzamento. Mi ricordava i pellegrini che camminano e che lottano per andare avanti. Questa visione del Cammino mi ha aiutato molto. 'Ultreia' rappresenta questa forza di volontà, l'incoraggiamento di cui spesso abbiamo bisogno per andare avanti".

Raúl lavora in armonia con l'ambiente, lasciando fare la natura. La sua priorità è interferire il meno possibile nella crescita delle sue uve, per poi trasformarle in vini eccellenti ma soprattutto innovativi. Perché, dice, "Amo essere originale, poter avere un'interpretazione del vino tutta mia mi appassiona molto, moltissimo, perché riflette tutta la mia energia".

Un'energia che paga: Raúl Pérez vanta oltre 200 vini inclusi nella prestigiosa guida Robert Parker Wine Advocate.

"Guímaro"

A quattro giorni di cammino dal Bierzo, raggiungiamo le imponenti terrazze sulle pendici della Ribera Sacra. Andiamo ad assistere alla vendemmia in alcuni dei più insidiosi vigneti del mondo. Una vendemmia eroica, per la posizione in cui ci si trova a lavorare.

Ogni lotto di terra porta una qualità diversa al vino. Non è solo questione di tecnica, ma di comunione con il territorio... La viticoltura qui richiede un coraggio incrollabile e un radicato senso della tradizione.

Come quello di Pedro Manuel Rodríguez. Discendente di viticoltori, ne ha riscoperto gli antichi metodi, usando il grappolo intero. 

I suoi vini macerano con i raspi, fermentano con lieviti selvatici, ma soprattutto non può mancare la tradizionale pigiatura dell'uva direttamente nel barile.

Guímaro, il nome del suo vino, significa "ribelle" in galiziano. È un soprannome di famiglia, ma potrebbe anche descrivere una generazione di viticoltori spagnoli che ha deciso di fare le cose in modo diverso, dice Pedro: "Produciamo più o meno tutti dei vini un po' diversi da quello che si faceva prima in Spagna, cerchiamo vini più freschi, più gentili, più facili da bere, e siamo più rispettosi del territorio e delle varietà che si producono".

La maggior parte dei rossi qui, come al Bierzo, è prodotta con l'uva Mencía. Ma altre varietà locali come Merenzao o Sousón sono state reintrodottre per produrre vini freschi ed espressivi.

"Una joya"

Nelle Rias Baixas, a dominare il paesaggio è la varietà Albariño. Qui le viti sono coltivate a pergola.

L'enologa Vicky Mareque ci mostra i grappoli pronti per la vendemmia: "È piccolo, dorato, molto compatto, con molti semi, buccia spessa e al punto di maturazione. È perfetto, in ottime condizioni".

Quest'azienda vinicola, Pazo de Señorans, si trova in un maniero del sedicesimo secolo che i genitori di Vicky acquistarono negli anni Settanta. Sua madre fondò la cantina e promosse la denominazione Rías Baixas trent'anni fa. L'Albariño è la perla di questa terra. Vicky ne vanta le qualità: "Questa varietà è un gioiello, ha il giusto equilibrio tra gradazione alcolica e acidità che ci permette di produrre tantissime tipologie di vino diverse, al cento per cento con una sola varietà, e questo è difficile da trovare. E migliorandola, finirà per diventare una delle migliori varietà bianche del mondo".

E chi ha detto che il vino bianco deve essere sempre giovane? Questa cantina ha mostrato al mondo che l'Albariño si adatta anche al passare del tempo.

Journalist • Selene Verri

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Valle del Rodano, vigneti gelati: a rischio la produzione dei vini Côte-Rôtie e Condrieu