Pompeo a Roma fra Palazzo Chigi e le critiche al Vaticano

Pompeo a Roma fra Palazzo Chigi e le critiche al Vaticano
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Di Paolo Alberto Valenti  & Giorgia Orlandi

Dopo la lunga visita in Grecia il segretario di stato Mike Pompeo è a Roma ed anche qui sono molti gli appuntamenti in vista

Un tour sostanzialmente mediterraneo quello che ha portato a Roma il segretario di stato USA Mike Pompeo,  che dopo la tattica pacifista fra Grecia e Turchia orchestrata dalle isole dell'Egeo adesso deve incoraggiare l'Italia e il Vaticano a limitare il dilagare della Cina e i suoi cascami.

Una congiuntura non facile

La visita romana avviene nel pieno di una delicata congiuntura internazionale turbata non solo dalla recrudescenza della pandemia quasi ovunque. Fiducioso nella fedeltà dell'Italia che ha ripensato l'insieme delle collaborazioni con Pechino l'invato di Donald Trump  vorrebbe però anche insegnare al Papa a fare il Papa e questo potrebbere essere un esercizio piuttosto difficile.

La battaglia del 5G

Sullo sfondo della crociata anti-cinese i dossier sul tappeto sono tanti : dalla lotta alla pandemia di coronavirus alla sempreverde crisi libica, con una posizione di tutto riguardo per la partita del 5G che tanto sta a cuore alla Casa Bianca. Nei giorni scorsi Pompeo ha fatto sapere di essere "impaziente di sentire gli sviluppi e le vedute dei partner italiani" sul tema, ribadendo le preoccupazioni sul colosso cinese Huawei. Intanto il governo italiano si è premurato in questi giorni di inviare segnali rassicuranti alla Casa Bianca dopo una riunione sul 5G a Palazzo Chigi, e ha dichiarato di condividere la "consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e la necessità di adottare nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione, avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale", pur ribadendo la necessità di una "strategia di indipendenza tecnologica nell'ambito Ue".

L'Italia sembrerebbe intanto soddisfatta di essere considerata da Washington l'interlocutore più affidabile sulla Libia ed in generale anche su altre questioni mediterranee.

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