L'Italia spera di evitare la seconda ondata d'infezione

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Di Giorgia Orlandi
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Gli indici dell'epidemia da coronavirus sono al rialzo ma la situazione sembra ancora gestibile senza dover adottare misure più rigorose che spaventano tutti

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Nelle classifiche in evoluzione dell'infezione da Covid-19 l'Italia appare un buon allievo. Dopo la batosta nell'aver inaugurato l'approdo del virus in Europa a marzo, il paese ha seguito rigorosamente le misure per il suo contenimento e si è adeguata al lungo lockdown. 

Le lodi della OMS

Così l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lodato l'efficacia nella gestione italiana dell'emergenza coronavirus la cui curva era scesa in giugno. Dall’inizio dell’epidemia in Italia sono state globalmente colpite almeno 308.000 persone di cui 35.801 sono decedute. I guariti sono nell'ordine dei 220.000. Attualmente la media dei morti giornalieri è di 20 persone. Quindi non si può ancora parlare propriamente di seconda ondata.

"Una maggiore accettazione delle misure restrittive: sarebbe questa una delle ragioni secondo gli esperti dell'Imperial College di Londra per i quali in Italia non si è ancora veificata una seconda ondata di contagi a differenza di altri paesi europei - spiega la corrispondente da Roma Giorgia Orlandi - Le autorità dunque insistono spiegando che un evento di questo tipo per il momento è da escludere anche se sullo sceanrio pesa l'incognita della recente riapertura delle scuole".

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