La vita al tempo del Covid-19 nelle periferie di Madrid

La vita al tempo del Covid-19 nelle periferie di  Madrid
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Debora GandiniJaime Velázquez
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La vita al tempo del Covid-19 nelle periferie di Madrid. Restrizioni alla mobilità in 37 zone. Per molti residenti dei quartieri più poveri la diffusone del virus dipende dalle condizioni di vita. Pochi servizi pubblici e difficoltà economiche tra le cause

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Un ponte divide il distretto di Vallecas dal resto di Madrid. Ora sembra una frontiera. Invece è una delle 37 zone rosse della regione dove la diffusione del Covid-19 è particolarmente alta. E dove la mobilità è stata limitata per cercare di fermare la diffusione del virus. 

Nei posti di blocco come questo, la polizia si assicura che nessuno esca dall’area, se non per le attività essenziali come andare al lavoro. Le zone dove i contagi sono altissimi, sono quelle più povere di Madrid. Le persone che ci vivono, dicono che sembra di stare rinchiuso in ghetti per contagiati da Covid.” 

La vita nelle periferie di Madrid al tempo del Covid-19

Maria José Berral è un'infermiera in pensione di Vallecas. Fa parte di un’associazione che cerca di convincere i cittadini ad aiutare gli operatori sanitari. La gente dice di essere stata abbandonata dalle autorità nel pieno dell’emergenza. Per Maria l’elevata circolazione del virus non dipende dall loro di stile di vita, come invece ha detto il sindaco di Madrid. Dipende invece dalle condizioni di vita. "Siamo un quartiere operaio, pochi servizi pubblici, stati stata abbandonati per anni."

Per le strade della capitale spagnola le persone non pensano che il confinamento sia la soluzione migliore. "Queste misure sono discriminatorie, prosegue Maria. Noi delle zone del sud andiamo a servire da bere, pulire le case e lavorare nelle industrie al nord. Quindi il virus non si fermerà ma cosa dobbiamo fare? Lasciare il Covid a casa?"

Appartamenti sovraffollati e instabilità economica sono in gran parte responsabili di questi focolai e della diffusione del virus nei quartieri della classe operaia a sud di Madrid. Dove vive anche Julio Antonio Gutierrez, Lui è un rifugiato del Nicaragua. Fa il cuoco ma ora si è preso un’aspettativa. Molti come lui però rischiano il posto di lavoro: "In un modo o nell'altro, un genitore deve portare il cibo in tavola. Ci sono così tante famiglie che corrono rischi.... Devo scegliere o portare il cibo a casa o ammalarmi.”

Difficoltà economiche e virus

A Vallecas sono centinaia le persone che hanno perso il lavoro, specie durante la scorsa primavera, o che sopravvivono con lavoretti da pochi euro. Ogni giorno si mettono in coda davanti alle associazioni che distribuiscono pasti caldi e vestiti. Rafel Palet fa il volontario per l'Associazione "Somos Tribu". "La cosa più straziante è vedere anche persone che hanno circa poco più di 50 anni, ci fa notare. "Persone che hanno pochissime opportunità nel mercato del lavoro, che sono state lasciate a casa e hanno pensioni ridicole. C’è chi ancora sta pagando un mutuo o un affitto, e non ha abbastanza soldi.”

Questo quartiere resterà confinato ancora per un po’. Intanto altre 16 zone di Madrid hanno già registrato 1000 casi per 100 mila persone. Se il Covid-19 si diffonderà ulteriormente, anche durante la reclusione, l'intera regione di Madrid potrebbe presto essere completamente chiusa.

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