Mostra del Cinema di Venezia, "Padrenostro": con Favino una storia vera di terrorismo e amicizia

Mattia Garaci, Lea Favino e Francesco Gheghi: sono i protagonisti di "Padrenostro".
Mattia Garaci, Lea Favino e Francesco Gheghi: sono i protagonisti di "Padrenostro". Diritti d'autore Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP
Diritti d'autore Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP
Di Cristiano TassinariRedazione Cultura
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Sette minuti di applausi per il film di Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino e Barbara Ronchi. Ispirato ad un vero fatto di cronaca degli anni '70, "Padrenostro" è il primo film italiano in concorso alla 77.Mostra del Cinema di Venezia.

PUBBLICITÀ

Pierfrancesco Favino (51 anni) è stato il protagonista della serata di venerdi alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia.
"Padrenostro" è il primo film italiano in concorso per il Leone d'Oro.

Sul Red Carpet con mascherina anche Lea Favino, 8 anni, la figlia di Pierfrancesco Favino: con lei, gli altri due giovani attori Francesco Gheghi e Mattia Garaci.

Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP
Pierfrancesco Favino con la figlia Lea.Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP

La protagonista femminile è Barbara Ronchi.

Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP
L'attrice Barbara Ronchi.Joel C Ryan/Joel C Ryan/Invision/AP

Sette minuti di applausi

Sette minuti di applausi, a fine proiezione, per la pellicola del regista Claudio Noce, ispirata ad una storia autobiografica dello stesso regista, il padre del quale - vice commissario di polizia - è stato vittima di un tentato omicidio da parte di un gruppo terroristico.

Il trailer

Roma, 1976

Ambientato a Roma nel 1976, "Padrenostro" racconta la storia di Valerio, 10 anni, la cui vita viene sconvolta quando, insieme alla madre Gina, assiste all'attentato al papà.

Screenshot AP
La Mostra del Cinema di Venezia è arrivata alla sua edizione numero 77.Screenshot AP

Da quel momento, la famiglia è sopraffatta da sentimenti di paura e vulnerabilità.
Ma in quei giorni difficili, Valerio conosce Christian, un ragazzo un po' più grande, solitario e ribelle.
Quell'incontro, in quell'estate cosi tormentata, cambierà per sempre la loro vita.

"Una lettera aperta a mio padre"

Il regista Claudio Noce ha dichiarato di aver realizzato il film come una lettera aperta a suo padre, descrivendolo come una "grande sfida" come regista e come uomo.

Joel C Ryan/2020 Invision
Claudio Noce e Pierfrancesco Favino.Joel C Ryan/2020 Invision

➡️ Il sito ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Arrestato a Roma un uomo affiliato all'Isis: usava diverse identità per sfuggire alla cattura

Allerta terrorismo, misure straordinarie a Roma: focus sul Vaticano per il Venerdì santo e la Pasqua

Bologna, 2 agosto 1980: il 43esimo anniversario della strage che ancora divide l'Italia