Trump elogia i suprematisti degli scontri di Portland

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Il presidente definisce "grandi patrioti" gli estremisti che si sono scontrati per una notte in Oregion con una manifestazione di Black Lives Matter. I democratici: "Cavalca la violenza per scopi elettorali"

Il presidente statunitense Donald Trump si schiera coi suprematisti bianchi, dopo gli scontri di Portland, nei quali è morto un estremista di destra. I democratici accusano l'inquilino della Casa Bianca di cavalcare le tensioni razziali a vantaggio della sua campagna elettorale, e lui moltiplica gli elogi ai militanti dell'estrema destra che si sono scontrati con manifestanti di Black Lives Matter, definendoli grandi patrioti.

Il presidente annuncia per domani una visita a Kenosha, nel Wisconsin, dove un agente ha sparato alla schiena di un ventinovenne di colore lo scorso 23 agosto, ma il sindaco Ted Wheeler gli rivolge un duro messaggio.

"Signor presidente, per la prima volta da decenni gli Stati Uniti conoscono questo livello di violenza - ed è lei che ha creato odio e divisione. Lei non hai trovato un modo per dire i nomi dei neri uccisi da agenti di polizia, proprio come hanno fatto gli esponenti delle forze dell'ordine. Ed è lei ad aver detto che i suprematisti bianchi sono brave persone".

A Kenosha Trump non prevede di incontrare i familiari di Jacob Blake, vittima della violenza della polizia. Il ragazzo, dopo essere rimasto in coma per diversi giorni, ha perso l'uso degli arti inferiori e resta in ospedale

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