Regno Unito: "La Russia interferisce, il governo ignora il dossier dell'Intelligence"

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Diritti d'autore Alexei Druzhinin/Sputnik
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Di Stefania De Michele
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Il Comitato di Intelligence e Sicurezza: "Lo scandalo è che il governo non abbia preso in considerazione il report sulle interferenze russe"

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La Mosca sul Tamigi non stupisce più nessuno: la crescente influenza russa nel Regno Unito è percepita come normale, almeno secondo un rapporto molto atteso, rilasciato dal Comitato di Intelligence e Sicurezza britannico, che ha indagato sull'interferenza della Russia nel referendum sulla Brexit del 2016. Una vera e propria 'patata bollente', così è stata definita da chi ha la paternità del dossier.

In conferenza stampa, Stuart Hosie, membro del Comitato di Intelligence e Sicurezza, parla di un dossier ignorato: "Non hanno mai cercato di capire l'impatto di scala o la portata dell'interferenza in precedenti eventi politici, compreso il referendum sul divorzio dell'Ue".

Questo è il vero shock: il tipo di sotterfugio politico, che potrebbe essere terribilmente interessante, diventa irrilevante nelle sale da tè della Camera dei Comuni
Stuart Hosie, sul 'Russiagate' britannico
membro del Comitato di Intelligence e Sicurezza

Il rapporto è stato bloccato dal premier britannico nove mesi fa. Boris Johnson è stato accusato di volerne impedire la diffusione. E ora il governo ha respinto le richieste di una nuova inchiesta sul russiagate britannico.

Kevan Jones, membro del Comitato di Intelligence e Sicurezza, sottolinea il fatto che le interferenze potrebbero essere riproposte: "Non abbiamo a che fare qui con un avversario che se ne andrà presto. Perché è stato scelto di non affrontarlo e di non cambiare le cose, perciò questo è uno di quegli avversari che bisognerà ancora affrontare".

Nel tweet: " 'Lo scandalo non è che ci sia stata un'interferenza, lo scandalo è che nessuno abbia voluto sapere se ci fosse'. Il membro dell'ISC Kevan Jones dice che i russi con 'legami molto stretti con Putin' sono 'ben integrati' nella scena politica e sociale del Regno Unito".

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dice che la Russia "non ha mai interferito nei processi elettorali di nessun Paese del mondo".
"Accuse infondate, poco convincenti, teorie cospirative che poggiano sul nulla", le ha invece definite Konstantin Kosachev , che dirige la Commissione per gli affari esteri presso la camera alta del parlamento russo.
Con il livello di integrazione degli oligarchi russi nella scena economica, politica e sociale del Regno Unito, il rapporto afferma che le misure adottate dal governo britannico non sono preventive, ma limitano i danni.

Per il Comitato, provare l’ingerenza della Russia nelle votazioni sulla Brexit è “difficile se non impossibile”, anche perché il governo britannico è stato "lento a riconoscere l’esistenza della minaccia".
A fronte delle conclusioni dell'Intelligence britannica, l'esecutivo ha però nuovamente accantonato l'ipotesi di una indagine approfondita sulla possibile influenza di Mosca nel referendum, nel solco di quanto invece è stato fatto negli Stati Uniti.

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