Prima una nuova e più severa legge sull'ordine pubblico, poi l'inaugurazione dell'ufficio di polizia proprio nel cuore di Hong Kong: il giro di vite di Pechino continua.
Hong Kong sempre più nella morsa.
Alzabandiera con dignitari e funzionari di Pechino per l'inaugurazione, mercoledi, dell'Ufficio della Sicurezza Nazionale a Hong Kong, già definito la sede della polizia "segreta" cinese.
Avviene una settimana dopo che il governo centrale cinese ha imposto alla città, lo scorso 30 giugno, una nuova legge sull'ordine pubblico considerata un'ulteriore limitazione delle libertà all'ex colonia britannica.
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam (63 anni), ha presenziato all'inaugurazione, insieme ai predecessori Leung Chun-ying e Tung Chee-hwa.
Nella dichiarazione ufficiale, la governatrice non è andata tanto per il sottile.
Ormai un anno e mezzo di manifestazioni
Teatro di manifestazioni e scontri fin dal 15 marzo 2019 per la contestata legge sull'estradizione, Hong Kong è ormai il simbolo del dissenso popolare interno al governo di Xi Jinping.
La nuova legislazione proibisce ciò che Pechino considera come attività secessioniste, sovversive o terroristiche e vieta gli interventi stranieri negli affari interni di Hong Kong.
Secondo la nuova legge sulla sicurezza nazionale, la polizia ha ora il potere di effettuare perquisizioni senza mandato e di ordinare ai fornitori di servizi Internet e alle piattaforme on-line di rimuovere i messaggi ritenuti in violazione della legge.