Hong Kong, sale la tensione tra Pechino e Londra

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La Gran Bretagna offre passaporti a chi vuo lasciare la sua ex colonia; la Cina replica. "Stop a ingerenze negli affati interni"

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Tensione in aumento tra Londra e Pechino dopo che il premier britannico Johnson ha promesso una corsia preferenziale per ottenere il passaporto britannico ai cittadini che vogliano lasciare Hong Kong. L'ex colonia di Sua Maestà è scossa da un movimento di protesta che il governo centrale vuole stroncare con una nuova legge sulla sicurezza.

Alcuni degli abitanti del posto considerano allettante l'offerta del governo britannico. "Avrei le carte in regola per trovare un lavoro" dice una donna.

Altri la vedono come una novità capace di indebolire il fronte delle proteste: "Dopo un anno di battaglie dovremmo restare qui al nostro posto e continuare".

La nuova legge punisce con pene fino all'ergastolo i reati di separatismo, terrorismo e attività sediziose promosse da potenze straniere, ed è stata applicata nella prima manifestazione dopo il blocco, mercoledi, finita con l'arresto di almeno 300 dimostranti. Di questi, secondo la stampa, solo 4 donne e 6 uomini sarebbero stati fermati in base alle nuove norme.

Oltre all'accresciuta tensione tra Cina e Gran Bretagna, altre conseguenze del braccio di ferrro per ora non se ne vedono, Secondo Andreas Fulda, analista geopolitico dell'Università di Nottingham non sarà possibile impedire di viaggiare ai sette milioni di abitanti di Hong Kong. "Sarebbe come trasformare la regione in una grande prigione a cielo aperto".

All'apertura del governo del Regno Unito Pechino ha replicato con durezza, annunciando misure conseguenti e invitando la Gran Bretagna a cessare le intereferenze negli affari di Hong Kong.

"Se Londra adotterà unilateralmente dei cambiamenti alle regole vigenti violerà i supi impegni e la stessa legge internazionale. Davanti a questo saremo pronti ad assumenre le misure conseguenti necessarie".

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