Il coronavirus ha cancellato anche il più favoloso rito di passaggio che la Russia ha conservato e incentivato dall'era sovietica e sulla scorta del romanzo di Alexander Grin
Fra i mari del nord ci sono rimandi ed echi senza fine: se Herik Ibsen ha descritto "La donna del mare" ad Oslo, Leningrado (oggi San Pietroburgo) aveva risposto col romanzo di Alexander Grin "Le vele scarlatte".
La più grande festa studentesca del mondo
La favolosa festa delle vele scarlatte non si è celebrata quest'anno a San Pietroburgo per le notti bianche. Il coronavirus l'ha momentaneamente sospesa eppure chi è stato nell'ex Leningrado nel giugno di anni passati ha potuto assistere al faraonico spettacolo pirotecnico de "Le Vele scarlatte", una festa dedicata agli studenti maturandi e ispirata all'omonimo romanzo di Grin in cui alla fanciulla chiamata Assol viene predetto che l'amore verrà su un vascello a vele rosse.
L'immenso rito di passaggio che aveva esordito in era sovietica è fra i momenti epici della città. Viene abitualmente organizzata anche una regata durante il periodo delle notti bianche. I festeggiamenti, la cui prima edizione risale al 1968, vedono come protagonista un veliero, su cui sono issate le vele scarlatte, in occasione della fine degli esami di maturità che significano anche il definitivo passaggio dalla fanciullezza all'età adulta.