Test di massa in Gran Bretagna, in Italia Conte promette: "se calano i contagi aperture anticipate"
Torna a crescere in Gran Bretagna il numero dei morti per coronavirus registrati negli ospedali, ieri sono stati 586, un dato in crescita dopo due giorni di tendenza opposta. Ora le vittime in totale sono 21.678. Nel paese cresce anche la polemica per lo stato drammatico del servizio sanitario nazionale denunciato da una inchiesta televisiva, ma il governo, per bocca del ministro della Sanità, si dà obiettivi ambiziosi.
Matt Hancock: "A livello nazionale eseguiremo 100.000 test per il coronavirus al giorno, a partire dalla fine del mese. Sono consapevole di quanto ambizioso sia questo risultato, ma a noi servono risultati ambiziosi, e sono lieto di dire che li stiamo ottenendo".
In Spagna continuano a calare le vittime quotidiane, 301 nelle ultime 24 ore, e ha chiuso i battenti l'ospedale da campo della Fiera di Madrid, dove sono stati trattati 4000 pazienti. Un'esperienza durata poche settimane ma intensa. Antonio Zapatero, direttore della struttura: "Sono venuti a vedere il nostro lavoro dagli Stati Uniti, dal Centroamerica, dal Sudamerica, dall'Europa, dall)Italia, dalla Germania... tutti si sono detti ammirati per il lavoro che hanno visto fare".
In Italia, dove il premier Conte si è scusato per i ritardi nell'erogazione degli aiuti, continua la polemica sulle date di riapertura. Il capo del governo ha invitato a non fare fughe in avanti: "se rispettiamo le regole in alcuni territori possibili ripartenze anticipate".
Pronte a tornare a regole più strette se le condizioni dovessero peggiorare, le autorità francesi hanno creato una carta dei contagi in rapporto alla situazione in corso; fino all'11 maggio tuttavia, il regime di blocco resta confermato.