Coronavirus: campi sovraffollati in Grecia, mancano le protezioni sanitarie ai migranti

Continuano ad arrivare sull'isola greca di Lesbo decine di migranti. E spesso, si ritrovano in accampamenti di fortuna, mentre il Paese rimane in isolamento nel tentativo di contenere il nuovo coronavirus. Cinquantasei profughi si trovano ora a Petra, dopo lo sbarco a Gavathas, nel nord dell'isola.
"Hanno detto che a causa del coronavirus rimarremo qui per 14 giorni", spiega un giovane proveniente dall'Afghanistan. "Siamo in 56, sei africani e tutti noi siamo afghani. Non ci hanno dato né guanti ,né mascherine".
Il mese scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato che non avrebbe più impedito ai migranti sul suo territorio di dirigersi verso la Grecia, Paese membro dell'Unione Europea. Tutto ciò, a causa del mancato intervento di Bruxelles nella questione siriana. Una mossa che aveva provocato scontri alla frontiera e una crisi tra i due Paesi. Le autorità greche avevano fatto sapere che nessun immigrato arrivato dopo il 1° marzo avrebbe potuto chiedere asilo.
La situazione nei campi profughi
I campi di Lesbo e di altre isole dell'Egeo orientale sono già sovraffollati e operano al di sopra delle loro capacità. I funzionari dell'isola si sono lamentati che non c'è più spazio per i nuovi arrivi. Astrid Castelein, capo dell'ufficio dell'UNHCR sull'isola ellenica, ha detto che le condizioni in cui vivono i migranti "non sono umane".
La Grecia è in lockdown da lunedì e tutti i residenti sono costretti nelle proprie case, a causa della diffusione del Covid-19, che nel Paese ha già contagiato almeno 966 persone, causando 28 decessi.