Processo Weinstein, la parola alla giuria

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Di Antonio Michele Storto
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Primo giorno di deliberazioni. Se verrà riconosciuto colpevole, il produttore rischia di passare il resto della vita in carcere

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Molte domande aperte e ancora nessun verdetto. Si è concluso cosi il primo giorno di deliberazioni della giuria nel processo che vede imputato per stupro  Harvey Weinstein, ex superproduttore hollywoodiano divenuto, suo malgrado, una delle prime celebrità travolte dal movimento metoo.

Weinstein si è dichiarato non colpevole dell'aggressione ai danni dell'ex assistente di produzione Mimi Haleyi e della violenza sessuale sull'attrice Jessica Mann.

La giuria, composta da sette uomini e cinque donne, ha chiesto chiarimenti su alcuni termini legali e sulla planimetria dell'appartamento in cui ha avuto luogo una delle presunte aggressioni.

"La mia speranza - ha dichiarato all'uscita dall'aula Gloria Allred, avvocato dell'accusa che rappresenta, oltre ad Haleyi, anche l'attrice Annabella Sciorra - è che abbiano ascoltato attentamente la testimonianza della dottoressa Barbara Ziv e che comprendano la vera natura di alcuni dei miti sullo stupro che sono stati tirati in ballo dalla difesa".

Se riconosciuto colpevole, il produttore, un tempo potentissimo e oggi malfermo nei movimenti, potrebbe essere messo dietro le sbarre per il resto della sua vita.

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