Francia: chiude la centrale nucleare di Fessenheim. La Caorso Italiana?

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Di redazione francese
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Sabato mattina si ferma il reattore N1, si chiude così la storia controversa della centrale che ha dato lavoro, energia e ha destato paure in mezza Europa

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Tra Francia e Germania e non lontana dalla Svizzera, la centrale nucleare francese di Fessenhein è assurta a simbolo dei pericoli rappresentati dal nucleare per i tre Paesi.

Questo mercoledì, con un decreto ufficiale, Parigi ne decreta l'arresto e l'inizio del decommissioning.

Sabato mattina, il reattore n1 verà fermato alle 2.30, il mese dopo sarà la volta del reattore 2.

Costruiti sulle rive del Reno, i due reattori hanno assicurato l'energia elettrica per 400 mila case dal 1977, anno in cui è terminata la costruzione.

In questi 43 anni di attività non sono mancati incidenti minori - vani chiusi male, episodi di contaminazione, anche se minima, degli operatori -  nel 2007 l'Autorità per lasicurezza nucleare aveva denunciato la mancanza di rigore da parte del gestore Edf e le associazioni ambientaliste francesi, tedesche e svizzere supportate da molti europarlamentari ne hanno chiesto a più rirpeese la chiusura.

La svolta decisiva si ha nel 2011 con la catastrofe di Fukushima, effettivamente il rischio sismico in fase di costruzione non è stato preso in considerazione.

 La richiesta di chiusura della regione francese Franche-Comté, sostenuta da tre cantoni svizzeri e da una regione tedesca: questa volta viene accolta dal presidente François Hollande che promette di chiuderla.

Per passare dalle parole ai fatti ci vogliono 10 anni.

La decisione fa ovviamente discutere. La dismissione di una centrale è operazione lunga e costosa. La centrale assicura 2000 posti di lavoro. Lo smantellamento durerà almeno fino al 2040, netro il 2023 la centrale verrà liberat del combustibile nuclerea.

A far discutere sono ancora i 400 milioni di euro di indennizzo che verranno dati a Edf, malgrado, si faccia notare  tutte le spese siano state anticipate a Edf.

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