Francia: spento un reattore, la protesta per il nucleare che dà lavoro

Due esigenze contrapposte: la tutela dell'ambiente e della sicurezza da una parte, quella dell'occupazione dall'altra.
In Francia, la centrale nucleare di Fessenheim, nel dipartimento francese dell'Alto Reno, continua a dividere, ancor più adesso che EDF, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, ha confermato di aver spento il reattore numero 1 dell'impianto, situato al confine con la Germania. I comitati ambientalisti hanno di che festeggiare.
"Sento un grande sollievo perché abbiamo aspettato così a lungo la chiusura di questo vecchio impianto", commenta Andre Hatz, presidente di "Stop -Fessenheim".
Il tweet di Hatz alla vigilia dello spegnimento: "Un grande momento si prepara: la chiusura definitiva del reattore n. 1 a #Fessenheim domani, il reattore n. 2 il 30 giugno. 50 anni di lotta per abbandonare questo mortale reattore nucleare nella pianura del Reno, una minaccia quotidiana per 7 milioni di abitanti 1nel giro di 100Km circa. Ma restiamo vigili!".
La decisione non è stata improvvisa e rientra nel progetto di riduzione, in Francia, della quota di energia nucleare dal 75 al 50% . Ma lo spegnimento del reattore di Fessenheim viene definito dai lavoratori un ''errore storico''.
Nel tweet del ministro dell'energia francese Elisabeth Borne: "La chiusura della centrale di #Fessenheim incarna l'ecologia della responsabilità di cui ci facciamo carico. Mantenere le promesse, trasformarsi in profondità, accompagnare i francesi: queste sono le basi che ci porteranno verso un nuovo modello ecologico".
Al ministro Borne vengono sollecitate misure per i 2000 posti di lavoro a rischio. "Stiamo cercando di seguire ogni singolo caso" risponde lo staff del dicastero.
Intanto, davanti all'impianto che vedrà lo spegnimento del reattore 2 entro la fine di giugno, i lavoratori organizzano sit in di protesta.
Dei 58 reattori esistenti in Francia, 14 saranno fermati, 4/6 entro il 2030.