Un missione lunga, difficile, in condizioni estreme: poco dopo il lancio riuscito del Solar Orbiter, abbiamo intervistato Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo dell'ESA...
Un progetto estremamente ambizioso, costoso, faticoso: ma ne vale la pena.
Il Solar Orbiter è appena partito, sarà un viaggio di due anni prima di raggiungere il sole o, per essere più precisi, restarne a debita distanza, girare intorno all'astro e inviare a terra le immagini che potranno a quel punto essere analizzate, insieme a quelle dell'altra sonda, la Parker Solar Probe, spedita un anno e mezzo fa dalla NASA.
Direzione Venere all'inizio per la sonda, che userà quel pianeta come una sorta di "elastico" per modificare progressivamente l'asse della propria orbita e poter vedere - farci vedere - le zone polari del sole, rimaste finora misteriose.
È Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo dell'ESA, a descriverci il motivo, lo scopo e le emozioni di questa missione: Claudio Rosmino lo ha sentito poco dopo il lancio.