Arrestato e subito rilasciato l'ambasciatore britannico in Iran. Proteste di Londra

Quando gli iraniani sono scesi in strada in massa a Teheran per commemorare le vittime dell'aereo ucraino abbattuto per un tragico errore dalla Guardia rivoluzionaria, al cordoglio si è sostituita presto la rabbia. I cittadini hanno chiesto a gran voce le dimissioni della Guida suprema, Ali Khamenei. Tra la folla c'era anche l'ambasciatore del Regno Unito, Rob Macaire, fermato e trattenuto per mezz'ora mentre lasciava l'assembramento.
Una violazione del diritto internazionale che ha provocato la condanna unanime da parte delle autorità occidentali.
"Vogliamo essere sicuri di poter parlare a tutti i nostri partner - dice il ministro britannico degli Affari interni, Brandon Lewis - Per questo le relazioni diplomatiche che abbiamo in ogni parte del mondo - incluso l'Iran - per noi sono importanti. Il Primo ministro ha parlato al presidente Ruhani proprio questa settimana. Vogliamo essere protagonisti del dialogo con l'Iran e con i nostri partner per portare a una distensione nel conflitto".
I sospetti del regime
"Arrestare un diplomatico in ogni parte del mondo è naturalmente illegale", ha detto l'ambasciatore, aggiungendo di essersi unito alla folla per commemorare le vittime e di essersene allontanato non appena sono iniziate le contestazioni.
Al regime sarebbe bastato questo per sospettare il diplomatico di fomentare le proteste. Secondo un ufficiale rimasto anonimo, citato dall'agenzia di stampa iraniana Tasnim, il britannico era sospettato di aver contribuito a organizzare la dimostrazione, violando così gli accordi diplomatici.
Non è chiaro chi abbia trattenuto Macaire, ma Teheran nega di aver arrestato l'ambasciatore. Il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato di essere in attesa di un rapporto su quanto accaduto. E c'è chi chiede addirittura l'espulsione di Macaire, come il parlamentare Alaeddin Boroujerdi, componente del comitato nazionale per la sicurezza e la politica estera.