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[PRIMA E DOPO] Le Cascate Vittoria senza acqua: è la peggiore siccità da un secolo

[PRIMA E DOPO] Le Cascate Vittoria senza acqua: è la peggiore siccità da un secolo
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Di Natalia Liubchenkova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Al momento è ancora presto per dire che si tratta degli effetti del cambiamento climatico. Di certo, però, il surriscaldamento globale ritarda il monsone, le piogge si concentrano in pochi eventi estremi e le stagioni secche diventano più lunghe e strazianti".

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Queste immagini mostrano la peggiore siccità da un secolo a questa parte che ha colpito le Cascate Vittoria, al confine tra Zambia e Zimbabwe.

Le cascate, in un punto in cui il fiume Zambesi si infila in una gola stretta profonda oltre 100 metri, attirano milioni di turisti ogni anno. Durante la stagione secca, il livello dell'acqua scende ma secondo i funzionari del parco non ha mai raggiunto il punto di quest'anno.

Le foto, scattate a gennaio 2019 (a sinistra) e a dicembre 2019 (a destra) parlano da sole.

Se avete problemi a visualizzarle, cliccate qui

Secondo gli addetti del settore turistico, le foto online che mostrano le cascate in secca, ovvero un ammasso di roccia non bagnata dalle acque, avranno un impatto sul numero di visitatori che decideranno di visitarle.

Il problema nella regione è molto più complesso di quanto sembra. La siccitià provoca problemi seri per circa 45 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari perché i raccolti non danno più frutti. Sia in Zimbabwe che in Zambia ci sono state interruzioni di corrente elettrica generata dall'energia idroelettrica proveniente dalle centrali a monte delle cascate.

Alcuni scienziati concordano sul fatto che l'Africa australe stia soffrendo di alcuni dei peggiori effetti del riscaldamento globale, conseguenza dell'effetto serra. Altri sostengono invece che sia troppo presto per dare la colpa al cambiamento climatico dato che il fenomeno della siccità non è nuovo a queste latitudini.

I dati dell'Autorità fluviale dello Zambesi mostrano come la portata d'acqua sia ai livelli più bassi dal 1995 ad oggi, e ben al di sotto della media a lungo termine. Il presidente dello Zambia, Edgar Lungu, ha definito la situazione "un forte richiamo sull'impatto del cambiamento climatico sul nostro ambiente".

Harald Kling, idrologo della società di ingegneria Poyry ed esperto fluviale dello Zambesi, indica come la scienza del clima tratta queste questioni su un arco decennale, "quindi a volte è difficile stabilire un nesso con il cambiamento climatico. Se questi episodi diventeranno più frequenti, allora si potrà iniziare a dire, ok, può essere il cambiamento climatico".

Secondo Kling, i primi modelli climatici avevano previsto anni di siccità più frequenti nel bacino dello Zambesi, ma la frequenza è stata comunque sorprendente. "L'ultima siccità è occorsa appena tre anni fa". Il fiume diventa più caldo e 437 milioni di metri cubi di acqua evaporano ogni secondo.

Richard Beilfuss, a capo della International Crane Foundation che ha studiato lo Zambezi nelle ultime tre decadi, pensa che il cambiamento climatico ritardi il monsone: la conseguenza è le piogge si concentrano in pochi eventi estremi e le stagioni secche diventano "più lunghe e strazianti".

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