Il nostro reportage, alla vigilia della conferenza di Madrid
Mentre a Madrid ci si prepara per la Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite**,** in Macedonia settentrionale c'e chi il fenomeno lo tocca drammaticamente con mano.
Negli ultimi anni, il lago di Prespa - che fa sponda con Grecia e Albania, ma ha rappresentato un formidabile indotto turistico soprattutto per la Macedonia - si è ritirato con un accelerazione drastica: gli ultimi 45 metri di ritiro della linea dell'acqua si sarebbero registrati nel solo 2018.
Secondo l'Istituto meteorologico della Macedonia del Nord, che da tempo segnala un trend di aumento della temperatura nella zona, i cambiamenti climatici, pur non essendo l'unica ragione, restano il principale indiziato. "Il basso livello del lago - illustra il ricercatore Atanas Ugrinovski - è dovuto principalmente a fattori naturali, al pescaggio persistente nel periodo passato, all'assenza di piogge e all'inverno relativamente secco. Inoltre, stiamo assistendo ad un aumento delle temperature negli ultimi anni".
Questa tendenza ha rapidamente influenzato lo sviluppo socio-economico di un'area già povera, che per anni si è sostenuta principalmente sul turismo. Boshko Dimovski è proprietario di un bar sulla spiaggia sulla riva del lago. "E' molto improbabile che Prespa si sviluppi nel prossimo futuro - spiega - dato che il lago si sta ritirando rapidamente. Fanghi e limo stanno emergendo, le persone se ne vanno e i turisti vengono una volta, vedono cosa sta succedendo e non tornano più".
Anche le ONG locali esprimono preoccupazione e chiedono l'adozione di misure di emergenza per impedire il futuro ritiro del lago.
"Si tratta di un problema di stato - spiega Marija Eftimovska di Ecogerila Prespa - che riguarda tutte le regioni che ne condividono le rive e che devono adottare un approccio comune nell'affrontare la questione. Tuttavia, tutto si riduce a riunioni, alla preparazione di piani di attività e all'adozione di misure non vincolanti, invece di ricorrere alla soluzione di questo problema sempre più allarmante".
Al momento, secondo gli esperti, la regione si trova di fronte a un disastro ecologico che potrebbe essere risolto solo con un approccio trilaterale, coinvolgendo anche Grecia e Albania. Che della risuluzione del problema, però, non sembrano davvero preoccuparsi molto.