L'attacco del diplomatico cinese durante il G20 dei ministri degli esteri che si è tenuto in Giappone. Il consesso si conclude auspicando una riforma del WTO
"Gli Stati Uniti con il loro unilateralismo e protezionismo sono il più grande fattore destabilizzante al mondo", non ha usato mezzi termini il consigliere di stato cinese Wang Yi al G20 dei ministri degli esteri che si è concluso questo sabato a Nagoya in Giappone.
Convitato di pietra la guerra dei dazi, a causa della quale si invoca anche una riforma del principale organismo mondiale dedicato al commercio. "È opinione comune tra i Paesi del G20 che è necessaria una riforma dell'organizzazione mondiale per il commercio che è un organismo multilaterale capace di gestire problemi globali", ha detto il padrone di casa, il ministro degli esteri giapponese Toshimitsu Motegi.
Un messaggio chiaro per gli Stati Uniti il cui segretario di stato Mike Pompeo, tuttavia, non ha partecipato al vertice. Non è stata l'unica defezione: anche il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio non si è recato in Giappone ma ha preferito andare in Sicilia per una serie di incontri nei comuni colpiti dal maltempo.