Sei anni fa, Piazza Maidan a Kiev divenne il centro delle proteste contro il governo dell'allora presidente Yanukovych. Fu una protesta pro-Europa e anti-Russia, che causò oltre 100 morti. L'Ucraina non dimentica.
KIEV (UCRAINA) - L'Ucraina non dimentica.
Sesto anniversario di Piazza Maidan.
L'inizio delle proteste in Ucraina che nel 2013 portarono alla caduta dell'allora presidente Viktor Yanukovych.
Circa 5.000 persone giovedi sera si sono riunite in Piazza Indipendenza, più conosciuta proprio come Maidan, a Kiev per commemorare questo anniversario.
Una rivoluzione "europea"
Le proteste della cosiddetta "Rivoluzione della Dignità" iniziarono dopo che Yanukovych, amico del Cremlino, si ritirò da un accordo previsto per avere relazioni più strette con l'Unione Europea.
Di fatto, diventò una rivoluzione pro-Europa.
Yanukovych fuggì tre mesi dopo l'inizio delle proteste, a causa degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, in cui persero la vita oltre 100 persone (tra cui anche 20 tra poliziotti e soldati), uccise tra il 18 e il 24 febbraio 2014 in Piazza Maidan e nelle strade adiacenti.
Alle vittime di quei giorni è dedicato il Memoriale, visitato dall'attuale presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy.
La separazione dal mondo russo
Nella storia dell'Ucraina, la rivolta di Piazza Maidan rappresenta la definitiva separazione dal mondo russo, con cui tuttavia il paese deve ancora fare i conti, in attesa di una soluzione politica del conflitto nel Donbass, regione dell'Ucraina orientale al confine con la Russia.
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