Tusk eletto presidente del PPE chiude alla destra radicale

Che sarebbe diventato presidente del partito popolare europeo era noto, e d'altronde era l'unico candidato. Che per lui ci sarebbe stato un plebiscito con percentuali bulgare era meno prevedibile.
Il presidente uscente del consiglio europeo, il polacco Donald Tusk questo mercoledì è stato eletto dal congresso a Zagabria alla testa del maggiore partito di destra europeo col 93% dei consensi.
D'altronde per Tusk che dal 2014 ha diretto i summit dei capi di Stato e di governo europei non sono mancate le grane: tra tutte la crisi greca e Brexit.
Proprio per l'assalto degli euroscettici sono state le parole di Tusk, da Zagabria l'ha giurata "ai populisti e agli autocrati" aggiungendo che non si possono sacrificare "i nostri valori sull'altare della sicurezza".
Nel partito molti auspicano un cambiamento "Come partito dobbiamo cambiare, crescere, adattarci questo non significa mettere a repentaglio i valori chiave ma magari avere uno stile diverso, un altro approccio", dice Hellen Mc Entee, un'eurodeputata irlandese.
Questo giovedì, sempre nell'ambito del congresso del partito, verranno eletti i 10 vicepresidenti.
Chi è Donald Tusk
Polacco, 63 anni, è stato primo ministro nel suo Paese per due volte (2007-2014) e poi, dal 2014, è stato presidente del consiglio europeo.
È fondatore ed è stato presidente del partito polacco piattaforma civica.
Nato a Danzica, già da ragazzo è stato oppositore del partito comunista. Attivo in politica contro il regime fin dai tempi dell'università, a Danzica, dove si è laureato in storia. Qui partecipò alla creazione del comitato studentesco di Solidarność.
Conservatore in politica, liberale in economia, in tanti gli riconoscono importanti doti di mediatore.