Il Presidente del Governo in carica, il socialista Pedro Sánchez, si difende dagli attacchi di Iglesias, Rivera, Casado e Abascal e resta in testa ai sondaggi
MADRID (SPAGNA) - Tutti lo attaccano, ma il Presidente del Governo spagnolo in carica Pedro Sánchez si difende bene e vola nei sondaggi.
Catalogna e immigrazione
La spinosa questione della Catalogna e l'immigrazione sono stati al centro del primo e unico confronto televisivo tra i candidati alla Presidenza del Governo spagnolo.
I "Magnifici cinque" sono: Pablo Casado, Pedro Sánchez, Santiago Abascal, Pablo Iglesias, Albert Rivera
Secondo i sondaggi, un terzo degli elettori non ha ancora deciso per chi voterà per le elezioni politiche in Spagna di domenica prossima, 10 novembre.
Nel mirino degli altri candidati, durante il dibattito tv, è finito soprattutto il primo ministro socialista Pedro Sánchez.
"Crisi di convivenza, non di indipendenza"
Ecco la sua dichiarazione d'intenti sulla Catalogna:
"Questa è una crisi di convivenza e non di indipendenza, quello che dobbiamo fare è aumentare gli spazi di dialogo e ridurre al massimo i momenti di scontro tra catalani".
"Non è un souvenir del Muro di Berlino"
Sul tema catalano interviene Albert Rivera, leader di Ciudadanos, movimento di centro-destra:
"Guardate, questo non è un souvenir del Muro di Berlino. Questa è una pietra miliare di Barcellona, della mia città. Questo è quello che lanciavano alla Polizia Nazionale, ai Mossos de squadra, ai negozi e ai ristoranti. Questo è quello che la gente faceva con le pietre".
"Gli elettori di sinistra vogliono che si trovi un accordo"
Pablo Iglesias, storico leader di Unidas Podemos, lancia al PSOE di Sanchez una nuova idea di alleanza.
"Qui ci sono cinque candidati, perché in Spagna la politica bipartisan è finita. Quello che noi cinque sappiamo è che non ci sarà la maggioranza assoluta per nessuno, quindi dobbiamo trovare un accordo. Penso che sia chiaro che ci sarà un accordo tra la coalizione di destra. E qui voglio essere molto sincero: penso che milioni di elettori di sinistra, sia di Unidas Podemos che del Partito Socialista, vogliono che abbandoniamo il gioco dello scaricabarile e che arriviamo finalmente ad un accordo per governare insieme".
"Se volete votare socialista, mettete 1000 euro in una busta"
Contro Sánchez il più accanito di tutti i candidati è stato Pablo Casado, leader del Partito Popolare:
La prima volta dell'estrema destra
Per la prima volta l'estrema destra, rappresentata da Vox, è stata invitata ad un dibattito televisivo.
Sul tema-immigrazione, dichiara Santiago Abascal, leader di Vox:
"Sono convinto che un paese abbia bisogno di frontiere sicure, di un'immigrazione legale, ordinata, regolata e assimilabile. La risposta alla crisi demografica non può venire dall'importazione di milioni di persone dall'Africa che collochiamo in Europa. Spesso provengono da culture che non possono essere assimilate".
Laureato in sociologia e convinto patriota, il 43enne originario di Bilbao ha un debole per motociclette, bonsai e cavalli.
L'altra sua passione, la politica, l'ha coltivata sin dall'infanzia: nipote di un sindaco franchista e figlio di un leader popolare basco, la sua giovinezza è segnata dalle minacce dei terroristi dell'ETA alla famiglia, sicché da allora, per questo, gira armato.
Quanto accade in Catalogna, dice, "è un colpo di Stato permanente", mentre sul fronte-immigrazione sostiene che "tutte le persone senza documenti in regola debbano essere rimpatriate urgentemente".
Sánchez in testa ai sondaggi, ma gli spagnoli sono stanche
Il Presidente del Governo in carica Pedro Sánchez è attualmente in testa ai sondaggi e sempre essere uscito bene dal dibattito televisivo.
Ma molti elettori vedono questa quarta tornata elettorale politica in quattro anni come l'ennesimo voto inconcludente che difficilmente riuscirà a rompere la prolungata situazione di stallo.
Rischio calo elettori
In aprile i votanti furono il 75,7%, secondo le previsioni domenica dovrebbero scendere al 70-72%.
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