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Brexit: faccia a faccia in tv tra Johnson e Corbyn

Britain's Prime Minister Boris Johnson speaks as Britain's opposition Labour Party leader Jeremy Corbyn listens at the House of Commons
Britain's Prime Minister Boris Johnson speaks as Britain's opposition Labour Party leader Jeremy Corbyn listens at the House of Commons Diritti d'autore  London, Britain, October 30, 2019, in this screen grab taken from video. Parliament TV via REUTERS
Diritti d'autore London, Britain, October 30, 2019, in this screen grab taken from video. Parliament TV via REUTERS
Di Euronews
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L'appuntamento è per il 19 novembre: i due nemici si sfideranno in tv in vista del voto anticipato del 12 dicembre. Intanto Johnson chiude la porta a Farage che aveva proposto un patto con i Conservatori per blindare alle urne una Hard Brexit.

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I due nemici sono d'accordo: si sfideranno in un faccia a faccia televisivo il 19 novembre.  Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha gettato il guanto e il premier britannico Boris Johnson lo ha raccolto dando cosi il via alla campagna elettorale per il voto anticipato del 12 dicembre.

Per Corbyn non c'è alcun dubbio: si tratta di scegliere tra i privilegi di pochi, protetti da Johnson, e un governo laburista che stia dalla parte dei piu' deboli.

Il premier, dal canto suo, insiste sul fatto che il divorzio dall'Unione, sebbene posticipato, sia l'unica strada per avere mano libera in materia di scuola, sicurezza e costo della vita, priorità assolute per i cittadini, scrive su Twitter.

Una strada che il premier vuole percorrere da solo rifiutando la proposta di accordo con il partito di Nigel Farage per una blindatura elettorale della Hard Brexi:  "Ho escluso un patto con altri partiti perché non lo ritenevo ragionevole. - ha detto Johnson - Siamo orgogliosi delle nostre convinzioni, del nostro conservatorismo in una sola nazione".

Un accordo con altri partiti rischierebbe di consegnare a Corbyn le chiavi del numero 20 di Downing Street, ha aggiunto il premier che, se riuscirà a spuntarla alle urne, dovrà fare i conti con un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia, annunciato venerdi dalla Premier Sturgeon.

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