Diversi leader di spicco negli ultimi anni sono stati colti in fallo per i commenti fatti quando pensavano che i loro microfoni fossero spenti
Questa settimana il presidente francese Emmanuel Macron ha scatenato l'indignazione generale con i commenti che ha fatto sulla leadership di Haiti durante il vertice del G20 in Brasile non sapendo di essere ascoltato.
A margine del vertice Macron è stato ripreso in un video mentre definiva i membri del consiglio di transizione di Haiti "degli imbecilli" per aver licenziato il primo ministro della Nazione in difficoltà.
Le sue osservazioni hanno provocato un contraccolpo politico nell'ex colonia francese e il ministero degli Esteri di Haiti ha convocato l'ambasciatore francese a seguito di quelli che ha definito "commenti inaccettabili" da parte di Macron.
Ma il presidente francese non è l'unico leader ad essere stato sorpreso a fare commenti controversi quando pensava di essere fuori onda. Ecco alcune delle più memorabili gaffe al microfono.
1. Sarkozy dà del "bugiardo" a Netanyahu
Nel 2011 una conversazione apparentemente privata tra l'allora leader francese Nicolas Sarkozy e il suo omologo statunitense Barack Obama - in cui i due si lamentavano del premier israeliano Benjamin Netanyahu - è stata ascoltata dai giornalisti e riportata in tutto il mondo.
"Non lo sopporto più, è un bugiardo", diceva Sarkozy durante il vertice del G20 in Francia. Obama rispondeva: "Tu puoi anche essere stufo di lui, ma io devo avere a che fare con lui ogni giorno".
I media israeliani hanno riportato l'incidente, che ha causato imbarazzo ai tre leader che all'epoca lavoravano insieme per fare pressione sull'Iran in merito al suo programma nucleare.
2. Merkel si lamenta con Zuckerberg
Nel 2015 l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel è stata sorpresa a lamentarsi con il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg per i post anti-immigrazione sul social network. Durante un pranzo alle Nazioni Unite, è stata sentita fare pressione su Zuckerberg in merito ai post di Facebook sui rifugiati siriani che entravano in Germania.
Zuckerberg è stato sentito dire "Dobbiamo lavorare ancora un po'" per limitare i post, e la Merkel ha chiesto "Ci state lavorando?" prima che il resto della conversazione venisse interrotto.
La conversazione è avvenuta mentre il governo della Merkel aveva scelto di dare rifugio a migliaia di rifugiati siriani arrivati in Europa, una politica che ha suscitato dure reazioni interne.
3. Berlusconi si entusiasma per Putin
L'ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha suscitato forti critiche dopo che nel 2022 è trapelata una registrazione audio in cui si vantava della sua amicizia con il presidente russo Vladimir Putin.
"Ho riallacciato un po', un po' tanto, i rapporti con il presidente Putin, nel senso che per il mio compleanno Putin mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera molto bella. Io ho risposto mandandogli bottiglie di Lambrusco e una lettera molto bella", ha dichiarato Berlusconi.
Il partito politico da lui fondato, Forza Italia, si è affrettato a rilasciare una dichiarazione in cui affermava che la posizione di Berlusconi sull'Ucraina è "in linea con quella dell'Europa e degli Stati Uniti", secondo i media locali.
4. Un funzionario della Bce definisce Harris "invisibile
Anche se non è un leader di governo, un'alta funzionaria della Banca centrale europea (Bce) ha fatto notizia dopo che è emersa una registrazione in cui definiva la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris "senza speranza" e "invisibile" durante un evento in un panel all'inizio del 2024.
"Avrebbero dovuto trovare un altro candidato rispetto a Kamala Harris fin dall'inizio", ha detto Isabel Schnabel. "Non avrebbe mai vinto le elezioni".
Le sue osservazioni sono state diffuse quando Harris è diventata la candidata presidenziale del Partito democratico dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è ritirato dalla corsa.
La Bce si è affrettata a limitare i danni, dichiarando in un comunicato che i commenti erano "fuorvianti" e insistendo sul fatto che Schnabel non commenta "in pubblico gli eventi politici".
5. Macron ride con Trudeau e Johnson a proposito di Trump
Nel 2019 Macron è stato colto in un altro fuorionda quando è stato girato un video che mostrava lui, il primo ministro canadese Justin Trudeau e l'allora premier britannico Boris Johnson condividere una risata su Donald Trump all'apertura di un vertice Nato a Londra.
Nel filmato Johnson chiede a Macron: "È per questo che sei arrivato in ritardo?", prima che Trudeau rispondesse: "È arrivato in ritardo perché ha fatto una conferenza di quaranta minuti così su due piedi".
I commenti sono stati ampiamente interpretati come riferiti all'allora presidente degli Stati Uniti Trump, noto per le sue lunghe conferenze stampa. Secondo quanto riferito, Trump era così furioso per i commenti che ha interrotto la sua partecipazione al vertice, e in seguito ha definito Trudeau "doppiogiochista" quando gli è stato chiesto delle osservazioni.