Almeno 22 le persone tratte in salvo, due le vittime recuperate, il giorno in cui l'Organizzazione internazionale per le migrazione rende noto i dati degli arrivi via mare
Ennesimo naufragio al largo delle coste di Lampedusa.
A bordo del gommone che nella notte si è ribaltato c'erano una cinquantina di persone: 22 sono state tratte in salvo, due i cadaveri recuperati al momento.
L'incidente si è verificato all'arrivo delle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato facendo ribaltare l'imbarcazione.
Il naufragio della notte scorsa a Lampedusa è avvenuto all'indomani della manifestazione che si è svolta sull'isola giovedì scorso per ricordare le 366 vittime della strage del 3 ottobre del 2013.
Una delle tragedie del mare più gravi del Mediterraneo.
Il bollettino delle morti in mare tra i migranti registra dal 2013 a oggi una cifra impressionante: si stima siano 19 mila i migranti annegati nel Mediterraneo nel tentativo di arrivare in Europa.
Fino al 3 ottobre del 2019 sono 1041 i morti, l'anno record è stato il 2016 con oltre 5.000 morti.
Sempre secondo i dati dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni, i profughi giunti in Europa via mare fino al settembre di quest'anno sono oltre 70 mila, si registra un meno 14% rispetto al 2018.
Nello stesso periodo dell'anno scorso in Europa erano giunti via mare quasi 85 mila persone.
Di fronte alla crisi migratoria, le mancanze dell'Unione europea sono state denunciate a più riprese. Un meccanismo automatico di ridistribuzione dei migranti è stato discusso a Malta qualche settimana fa dai ministri dell'Interno di alcuni Stati membri. I 28 ne riparlaranno nel Consiglio europeo di metà ottobre.