La direttiva Seveso riguarda 10 mila siti europei

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La norma europea riguarda gli stabilimenti a rischio di incidenti gravi, cioè quegli impianti che manipolano sostanze altamente pericolose e ricorda il grave incidente alla ICMESA di Seveso negli anni Settanta

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Sono diecimila i siti industriali europei repertoriati secondo l'aggiornamento 2015 della direttiva Seveso, diventata Seveso III, ovvero quella norma che riguarda gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante e quindi contenenti sostanze pericolose.

La tragedia a scoppio ritardato della ICMESA di Seveso

Nel 1976 un'esplosione fece saltare la valvola di sicurezza del reattore chimico dell'ICMESA, fabbrica ubicata a Seveso in Brianza. La diossina che ne uscì intossicò gli operai dello stabilimento e 37 mila abitanti locali con ricadute genetiche che si sarebbero percepite per anni.

Molte fabbriche "Seveso" sulle due sponde della Manica

La maggior parte delle fabbriche europee a rischio, perchè catalogate Seveso, sono ubicate nei bacini industriali e sono molte quelle che si trovano sui due lati della Manica.

Gli stabilimenti industriali che manipolano sostanze chimiche pericolose rappresentano un rischio per la popolazione e l’ambiente. Esattamente quanto occorso adesso a Rouen (Francia) dove la popolazione continua ad essere molto preoccupata per le conseguenze sulla salute. I rischi sanitari sono legati sia alla tossicità delle sostanze che alla loro effettiva quantità che viene rilasciata nell'ambiente.

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