Attacco alla raffineria, Ryadh taglia la metà della produzione

Ryadh ha fermato temporaneamente la produzione nelle due raffinerie saudite della Aramco in fiamme dopo un attacco con droni. Conseguenza immediata è lo stop a circa 5,7 milioni di barili al giorno, pari al 50% della produzione nazionale complessiva. La decisione saudita arriva dopo che l'azione è stata rivendicata dalle forze houti. Dietro questi ultimi, ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran contro cui una coalizione a guida saudita dal 2015 conduce una pesante offensiva, ci sarebbe, secondo il segretario di Stato Usa Pompeo, la mano di Teheran.
Yemen, conflitto da 200.000 morti
Con sullo sfondo un conflitto che ha finora causato più di 200.000 vittime, il taglio alla produzione petrolifera deciso dall'Arabia Saudita rischia di avere un pesante impatto sul mercato del greggio, spingendo al rialzo le quotazioni del barile.
Lunedi, alla riapertura delle contrattazioni, inoltre, si capirà che ripercussioni subirà l'Aramco, la più grande compagnia petroliera al mondo, che presto dovrebbe fare la sua prima offerta pubblica di azioni compiendo un passo fondamentale nel quadro degli ambiziosi progetti del principe ereditario Mohammad bin-Salman.