NASA e ESA unite per deviare gli asteroidi diretti verso la Terra

NASA e ESA unite per deviare gli asteroidi diretti verso la Terra
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Di Emma Beswick
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Sembra Armageddon, ma è la realtà.

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Settimana prossima ricercatori e ingegneri spaziali si incontreranno a Roma per discutere di come deviare asteroidi pericolosi diretti verso la Terra. 

L'ambizioso progetto, noto come Asteroid Impact Deflection Assessment (AIDA), vedrà riuniti esperti dell'agenzia spaziale americana NASA e i colleghi dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA).

"È fondamentale che l'Europa svolga un ruolo di primo piano in AIDA, una missione innovativa sviluppata originariamente attraverso la ricerca dell'ESA nel 2003", le parole di Ian Carnelli dell'ESA. "Uno sforzo internazionale è la strada giusta da seguire - la difesa planetaria è nell'interesse di tutti".

Attualmente sulla lista dei rischi ESA figurano 850 "asteroidi vicini alla Terra" (NEA) e oltre 18mila "oggetti vicini alla Terra" (NEO). 

Le collisioni di piccole rocce spaziali con la Terra sono relativamente comuni, ha aggiunto Carnelli, e anche se impatti più grandi sono più rari, potrebbero causare danni catastrofici.

Gli effetti dell'arrivo di un asteroide sulla Terra dipendono da molti fattori: il luogo di impatto, la traiettoria e le proprietà fisiche dell'asteroide. Anche se la tecnologia per mitigare la  minaccia di un asteroide è già disponibile, non è mai stata testata in condizioni realistiche.

ESA - ReMediaIT

I ricercatori stanno esaminando quanto sia fattibile deviare un asteroide facendo schiantare un'astronave sulla sua superficie, così da verificare se questa tecnica può essere contemplata come metodo di difesa planetario. Nel mirino c'è uno dei due doppi asteroidi Didymos che viaggiano tra la Terra e Marte: si punta a deviarne l'orbita proprio con l'utilizzo di una navicella spaziale.

Una seconda navetta di osservazione ispezionerà il luogo dell'impatto e raccoglierà dati sugli effetti della collisione. I team della NASA e dell'ESA si incontreranno dall'11 al 13 settembre e condivideranno i progressi delle due navicelle spaziali della missione AIDA e di altre nano-astronavi che porteranno a bordo. 

La NASA sta contribuendo al progetto con la navicella spaziale Double Asteroid Impact Test (DART), che si scontrerà con il suo obiettivo nel settembre 2022 ad una velocità di 6,6 km/s. È già in costruzione. Il momento dell'impatto sarà registrato da un CubeSat in miniatura di fabbricazione italiana chiamato LICIACube.

L'ESA lancerà la sonda Hera nell'ottobre 2024 per studiare che ne è stato dell'asteroide obiettivo dopo l'impatto. I risultati di Hera permetteranno ai ricercatori di trasformare l'esperimento in una tecnica che potrebbe essere ripetuta in caso di futura, non auspicabile minaccia reale.

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